Economia

Manovra bis: Tria rassicura, ma i dubbi restano

manovra-bis-tria-rassicura-dubbi-restano

Manovra bis? No grazie. Parola del ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria, che ne ha parlato alla Camera per rispondere a un’interrogazione di Liberi e Uguali. Per Tria, ragionare su “eventuale manovra correttiva risulta alquanto prematuro a poco più di due mesi dal confronto con le istituzioni europee che hanno valutato positivamente la manovra di bilancio a seguito del negoziato”.

Paracadute da 2 miliardi

In più, ha ricordato il ministro, sono state “accantonate e rese indisponibili risorse per 2 miliardi di euro”. Un paracadute che si può aprire in caso di peggioramento delle condizioni economiche. E agli occhi del titolare del Mef oggi si tratta di “margini di riserva che appaino più che sufficienti”.

Appuntamento col Def

A questo punto, per capire se il governo farà una manovra bis bisognerà attendere il Documento di economia e finanza, che sarà presentato dall’esecutivo entro il 10 aprile. Quando, ha spiegato Tria, “certamente si aggiorneranno le previsioni economiche. L’aggiornamento porterà a una valutazione e alla verifica dei saldi che saranno oggetto del confronto con l’Unione europea”.

Recessione e Bruxelles

Nel frattempo sembra quindi che il governo non abbia intenzione di muovere un dito. E questo nonostante l’economia italiana dopo 2 trimestri negativi sia formalmente in recessione. Con le previsioni di crescita del Pil che secondo Bruxelles sono sprofondate a un +0,2%, mettendo l’Italia all’ultimo posto in Europa per il 2019. Oltretutto ben distante dalla Germania, penultima, che però per le stime della Commissione europea crescerà dell’1,1%.

Allarme industria

Una conferma della necessità di una manovra bis secondo alcuni osservatori arriva anche dai dati allarmanti del settore industriale. Per l’Istat a dicembre il fatturato è diminuito del 3,5% su novembre. Mentre su base annua è sceso addirittura del 7,3%. Si tratta, come ricorda anche Unimpresa, della flessione tendenziale più forte da novembre 2009. Come se non bastasse, gli ordinativi sono diminuiti dell’1,8% congiunturale e del 5,3% tendenziale, ai minimi da luglio 2016.

Ma di fronte a questo brusco peggioramento dell’industria italiana, “che ci dice che il Paese si sta pericolosamente fermando”, afferma il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, “il governo sembra inerte, preso da un lato da beghe tutte interne alla maggioranza, dall’altro propenso a guardare all’orizzonte delle elezioni europee di maggio”.

 

 

 

 

 

 

 

 

+ posts

Il Mio Giornale.net ha solo un obiettivo: fare informazione indipendente e con spirito di servizio. Per aiutare i lettori a capire e scegliere, tenendo i fatti separati dalle opinioni.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.