Economia

Marchionne disegna il suo futuro e quello di Fiat Chrysler

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Marchionne non rallenta, anche se conferma di essere a fine corsa. A poche ore dall’apertura del salone dell’auto di Detroit, l’amministratore delegato di Fiat Chrysler disegna il futuro del gruppo. Con una stella polare: il marchio Jeep. Per Marchionne gli utili d Fca potrebbero raddoppiare entro il 2022 proprio grazie ai modelli del brand americano. Ma il top manager ha raccontato anche molto altro.

Marchionne e il celibato

Per prima cosa le alleanze. È il tema che principalmente ha spinto il corso del titolo Fca a livelli record, ben al di sopra dei 19 euro, con target price che per alcuni potrebbero superare i 21 euro. Così, negli ultimi tempi, dai coreani di Hyundai ai cinesi di Great Wall, da Volkswagen a General Motors, gli analisti, tra voci ricorrenti, si sono scervellati per capire quale potrebbe essere il matrimonio ideale per Fca.

Ma Marchionne getta acqua sul fuoco. “Se nessuno ti vuole, il celibato potrebbe essere l’unica opzione”, ha detto in un’intervista a Bloomberg. Affermazione corroborata anche dalla nuova condizione fiscale disegnata dal taglio delle tasse deciso da Trump negli Stati Uniti. Un aiuto che per Fca si potrebbe tradurre in utili per un miliardo di dollari l’anno. Quindi, calma. Fca può guardare al futuro ancora in beata solitudine.

Marchionne: solo Ferrari?

E veniamo al suo di futuro. Da 15 anni alla guida del gruppo della famiglia Agnelli, il 65enne top manager ha confermato la sua uscita all’inizio del 2019. “Sono stanco. Il business dell’auto, se vuoi farlo bene, ti consuma. Ho voglia di fare altro”. Ma è certo che non mollerà l’amatissima Ferrari, “devo finire quello che ho iniziato”. E resta a disposizione anche per continuare il suo lavoro in Exor (la società d’investimento degli Agnelli), dove Marchionne è vicepresidente: “Se la mia presenza è richiesta, resterò”. E la cosa è molto probabile. Quindi per lui nessuna pensione dorata, anzi.

La corsa al dopo Marchionne

Altro tema caldo: chi prenderà le redini di Fca dal 2019? Dopo le voci, prontamente smentite, sull’arrivo di Monica Mondardini, la “zarina” di Gedi, il gruppo editoriale nato dalla fusione tra le attività della famiglia De Benedetti (Repubblica-L’Espresso) e dell’Itedi degli Agnelli (Stampa-Secolo XIX), si torna a parlare di manager “specializzati” nel mondo dell’auto. Dall’ex pupillo Luca De Meo, alla guida di Seat, a Richard Palmer, responsabile finanziario di Fca. Ma si fanno anche i nomi di Mike Manley, responsabile di Jeep, e di Alfredo Altavilla, a capo delle attività europee di Fca.

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