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Sicurezza, niente rinforzi alla Questura di Piacenza; il sindacato poliziotti: “Sbalorditi”

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Sicurezza, Piacenza a bocca asciutta: nessun rinforzo per la Questura cittadina. La notizia arriva dal Siap. Secondo il sindacato dei poliziotti, il nuovo piano di assegnazione del personale del ruolo ordinario degli agenti presso le Questure italiane, steso dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, non lascia dubbi. Quella di Piacenza non rientra tra le sedi in cui sarà previsto un aumento dell’organico a dicembre 2023.

Follia pura

“Siamo sbalorditi”, afferma il segretario regionale del Siap, Sandro Chiaravalloti. “Nonostante le segnalazioni effettuate, a vari livelli, e tutte reali e concrete, le previsioni di assegnazione (rinforzi) per la questura di Piacenza, sono pari a zero. È davvero incredibile notare che un vecchio, anzi antico, piano organico prevedeva che la Questura di Piacenza fosse composta da circa 190 unità; mentre un futuro e attuale piano organico, ne prevede 165-170. Siamo alla follia pura”.

Mille problemi

In sostanza, spiega Chiaravalloti, “nonostante oggi la delinquenza sia sempre più agguerrita; le pratiche dell’immigrazione siano circa 44mila; i passaporti in continua evoluzione; le misure di sicurezza sempre maggiori; le indagini aumentino; i codici rossi e le violenze sui minori siano sempre più numerose e complesse – e senza contare anche il pericolo terrorismo – la pianta organica della Questura di Piacenza è inferiore a quella di anni e anni fa”. Allora, aggiunge il sindacalista, “il nostro mestiere, seppur sempre difficile, non era così complicato come lo è oggi sotto l’aspetto amministrativo, giudiziario, del controllo del territorio e così via. Pertanto, quegli investimenti sulla sicurezza, da anni e anni, sono sempre al ribasso per la città di Piacenza. Del resto, anche la Polizia postale, la Polizia stradale e la Polizia ferroviaria, sono in sofferenza”.

Senso di responsabilità

Il tutto sta avvenendo malgrado “al dipartimento siano informati della situazione in cui versa Piacenza e dei problemi di ordine pubblico e della logistica. Ma, evidentemente, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Ci verrebbe voglia, come sindacato, di essere irresponsabili e non sottoscrivere più orari in deroga, che vorrebbe dire minor controllo del territorio. Ma noi, al contrario delle scelte dipartimentali, siamo responsabili e seri, e ci teniamo alla sicurezza dei cittadini. Invito i cittadini, ogni volta che vorranno lamentare qualcosa, sul controllo del territorio, sui passaporti, sui porto d’armi, su permessi di soggiorno e così via, di farlo direttamente al ministero dell’Interno“, conclude Chiaravalloti.

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