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Tajani: per l’Africa serve un piano Marshall e attacca il Governo Conte

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Tajani lancia l’idea di un piano Mashall per l’Africa. Non solo, il presidente del Parlamento europeo sui migranti alza la voce contro il Governo Conte.
Partiamo da Roma. “Non è mandando ai partner 250 migranti che si risolvono i problemi”, ha detto Tajani in un’intervista a La Repubblica, riferendosi alla “spartizione” dell’ultimo arrivo di 450 migranti, concordata dal Governo Conte con Malta, Francia, Spagna, Portogallo e Germania che ne prenderanno 50 a testa. Altro che gridare al successo. Per Tajani “al governo manca una strategia complessiva, affronta la questione solo da punto di vista della sicurezza. I flussi si bloccano solo con una strategia Ue, non prendendo in ostaggio donne e bambini sulle navi”.

Tajani: il caso Niger

Se non è una bocciatura a tutto tondo di certo è un attacco in piena regola. Che il presidente dell’Europarlamento, esponente di Forza Italia vicinissimo a Berlusconi, ha lanciato mentre si stava recando in visita ufficiale in Niger, un Paese strategico sulla rotta della disperazione. “Grazie a seri investimenti Ue, dal 2016 ha ridotto i passaggi dei migranti da 300mila a 10mila. È anche per questa ragione che le partenze dalla Libia sono diminuite dell’80%. E tutto grazie al lavoro dell’Unione. Un modello da esportare anche in altri Paesi africani”.

Un piano per l’Africa

Ma Tajani, dopo aver bacchettato il governo italiano, ne ha anche per l’Europa. Servono investimenti per cambiare le cose. I 500 milioni di euro stanziati dal Consiglio europeo per Libia e Sahel a fine giugno non bastano. Bisogna alzare lo sguardo guardando al futuro. Anche per contrastare l’espansionismo cinese. “Servono 6 miliardi subito. E poi sarà necessario inserire nel bilancio Ue 2021-2027 altri 40 miliardi per quel piano Marshall che lanci una strategia capace di far crescere tutta l’Africa”, ha spiegato Tajani.

Perché fra trent’anni questo continente avrà 2,5 miliardi di abitanti. “E se non creiamo un’economia solida ci saranno milioni di persone che non riusciremo a fermare”. Quindi, ha concluso il presidente del Parlamento Ue, “Solo attraverso un’azione globale che coinvolga tutti i mezzi e le risorse Ue, in stretta cooperazione con gli attori internazionali e del settore privato, possiamo fornire delle risposte concrete e solide alla povertà, all’immigrazione e alla sicurezza in Africa”.

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