Piacenza

Turisti a Piacenza, scoppia il caso delle presenze nel weekend di Pasqua: chi ha ragione?

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Ludovica Cella, presidente di Federalberghi Piacenza

Turisti a Piacenza: scoppia il caso delle presenze nel weekend di Pasqua. A sollevarlo è Ludovica Cella, presidente di Federalberghi-Confcommercio. Se i dati comunicati dalla biglietteria di Palazzo Farnese e da quelle delle Salite al Guercino ed al Pordenone danno conto di ben 1.400 biglietti staccati, i numeri delle presenze negli alberghi piacentini purtroppo non vanno di pari passo.

Hotel al 30%

«Si è parlato di un buon afflusso di turisti a Piacenza nei giorni scorsi; ma i riscontri che abbiamo noi albergatori sono meno interessanti», afferma Cella. «Da un confronto fra colleghi è emerso un risultato poco incoraggiante. Una struttura, in questi giorni, aveva scelto di chiudere; mentre chi è rimasto aperto ha registrato mediamente un’occupazione del 30%. Considerando che in questa percentuale sono compresi anche i trasfertisti e chi, per varie ragioni, occupa abitualmente le camere, è evidente come siamo molto lontani dagli stimati 1.500 turisti».

Certo, prosegue Cella, «potrebbero essersi rivolti alla recettività extra-alberghiera. Sarebbe interessante avere qualche riscontro ufficiale dal Comune sugli introiti originati attraverso le tasse di soggiorno, le uniche che (salvo fenomeni di evasione delle stesse) possono misurare realmente i pernotti di questi giorni in città».

Turisti o escursionisti?

La discrepanza fra gli accessi ai musei ed i pernotti registrati negli alberghi cittadini potrebbe avere anche una spiegazione legata alla tipologia di visitatori che hanno scelto Piacenza come meta, spiega la nota di Federalberghi. Se nel linguaggio comune si usa il termine turista per indicare qualunque tipo di viaggiatore, per le imprese attive nei servizi di ospitalità (ed anche a fini statistici) il turista è quel visitatore che si ferma in un determinato posto dormendo lì almeno una notte, mentre chi la sera rientra al proprio domicilio si definisce escursionista.

«Può sembrare una mera distinzione terminologica, ma non lo è», sottolinea Ludovica Cella. «Il turista è un consumatore che si avvale di una serie di servizi nella città dove si ferma (dagli alberghi ai ristoranti). L’escursionismo è invece il “mordi e fuggi” con un apporto economico molto più limitato alla città».

Destinazione finale

Comunque sia, «qualunque visitatore è sempre benvenuto; ma è chiaro che per far sì che Piacenza ne tragga un beneficio reale bisogna attirare i turisti che pernottano in città, che gironzolano per le vie, che prendono un aperitivo nelle nostre bellissime piazze, che cenano nei nostri ristoranti, che fanno shopping nei nostri negozi. Ecco, noi albergatori di questi turisti, per Pasqua, ne abbiamo visti pochi. Occorre lavorare tutti, in sinergia, pubblico privato, per assicurarsi che Piacenza non sia solo una tappa intermedia di qualche ora prima di raggiungere una destinazione finale ma diventi una meta primaria».

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