Stefano Bonaccini: di fronte al caro energia “bisogna fare di più in Europa. Ad esempio, a differenza di Giorgia Meloni e Carlo Calenda, credo che un tetto al prezzo del gas servirebbe eccome”, in accordo con quanto richiesto dagli imprenditori per voce del presidente di Confindustria Carlo Bonomi. “E sono convinto serva in futuro una sorta di recovery anche per l’energia come per il Covid, perché il rischio di scontro sociale è drammatico”. Il presidente della Regione Emilia-Romagna ed esponente di punta del Pd, l’ha affermato intervenendo ieri al programma La corsa al voto in onda su La7.
“Non basta il credito di imposta, per quanto sia una scelta che ho condiviso e applaudito; serve certamente pensare a qualche nuova misura”. Insomma, per Bonaccini, nell’intervento rilanciato anche dall’Agenzia Dire, “quello che ha fatto il Governo è cosa buona e giusta ma serve di più; noi rischiamo di avere un autunno e un inverno ‘caldissimi’, con la contraddizione incredibile per cui di solito si mettono in cassa integrazione i lavoratori o si fermano le imprese quando manca la richiesta di produzione”.
Dalla sanità alla ceramica
Stavolta invece “il problema è che gran parte delle imprese hanno più richiesta, ma devono fermare o rallentare le macchine e il lavoro perché i costi del gas sono drammatici, così come per le famiglie o gli enti locali. Solo la mia Regione pagherà 120 milioni in più dell’anno scorso per la sanità pubblica”.
Quella in corso è “una crisi drammatica”, ha aggiunto il governatore, facendo un esempio concreto: “La ceramica italiana è di altissima qualità, la prima nel mondo, e il 90% si produce in Emilia-Romagna”. Gli imprenditori del settore “hanno richieste come mai prima; esporterebbero sempre di più, ma il problema è che i costi dell’energia nella ceramica sono quasi più alti o vanno vicini al costo del lavoro“. Tema che si vive “in tutti i settori manufatturieri”, ha concluso Bonaccini.
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