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Covid-19: la Cina nel 2015 lavorava a un supervirus, lo dice un servizio Rai (video)

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Covid-19: partiamo dall’inizio. Siamo nel 2015, è il 16 novembre. Il Tg Leonardo, la rubrica di approfondimento scientifico del telegiornale regionale in onda su Rai3 propone anche un servizio con questo titolo: “Il rischio del supervirus”. Il sommario spiega: “Scienziati cinesi creano un supervirus polmonare da pipistrelli e topi. Serve solo per motivi di studio ma sono tante le proteste”.

Il supervirus cinese

Il servizio parte al minuto 4.56 del Tg Leonardo. Il conduttore del programma, Daniele Cerrato, lo introduce dicendo: “È un esperimento, certo, ma preoccupa tanti scienziati. Un gruppo di ricercatori cinesi innesta una proteina presa dai pipistrelli sul virus della Sars, la polmonite acuta, ricavato da topi. E ne esce un supervirus che potrebbe colpire l’uomo. Resta chiuso nei laboratori, ovvio. Serve solo per motivi di studio. Ma vale la pena correre il rischio, creare una minaccia così grande solo per poterla esaminare?”.

La molecola SHCO14

Poi parte il video di Maurizio Menicucci. Un gruppo di studiosi, racconta il giornalista, è riuscito a creare una chimera, un organismo modificato, innestando la proteina superficiale di un Coronavirus trovato nei pipistrelli della specie piuttosto comune a ferro di cavallo, su un virus che provoca la Sars, la polmonite acuta anche se in forma non mortale nei topi.

Si sospettava che la proteina potesse rendere l’ibrido adatto a colpire l’uomo e l’esperimento lo ha confermato. E proprio questa molecola, detta SHCO14, permette al Coronavirus di attaccarsi alle nostre cellule respiratorie scatenando la sindrome. Secondo i ricercatori inoltre, l’organismo originale, e a maggior ragione quello ingegnerizzato, può contagiare l’uomo direttamente dai pipistrelli senza passare per una specie intermedia come il topo.

Le paure degli scienziati

È appunto questa eventualità a sollevare molte polemiche.  Proprio un anno fa (quindi alla fine del 2014), sottolinea il giornalista Rai, il governo Usa aveva sospeso i finanziamenti alle ricerche che puntavano a rendere i virus più contagiosi.
Ma la moratoria non aveva fermato il lavoro dei cinesi sulla Sars che era già in fase avanzata e si riteneva non così pericoloso. Secondo una parte del mondo scientifico infatti non lo è. Le probabilità che il virus passi alla nostra specie sarebbero irrilevanti rispetto ai benefici. Un ragionamento che molti altri esperti bocciano. Primo perché il rapporto tra rischio e beneficio è difficile da valutare. E poi perché, specie di questi tempi – conclude Menicucci – è più prudente non mettere in circolazione organismi che possano sfuggire o essere sottratti al controllo dei laboratori.

Supervirus e Covid-19

Dopo il rilancio in rete del servizio del Tg Leonardo sul supervirus, arrivano le prime reazioni riguardo alla possibilità che abbia originato il Covid-19. Dice la sua addirittura il Premier Conte: “Non ho visto il servizio, ma ho referenze che non è così”.
Poi parlano i virologi. “L’ultima scemenza è la derivazione del Coronavirus da un esperimento di laboratorio. Tranquilli, è naturale al 100%, purtroppo”, afferma con la solita schiettezza Roberto Burioni.

Sulla vicenda interviene anche il direttore della testata regionale Rai, Alessandro Casarin: “Il servizio del 16 novembre 2015 andato in onda nella rubrica Leonardo della TgR è tratto da una pubblicazione della rivista Nature. Proprio tre giorni fa la stessa rivista ha chiarito che il virus di cui parla il servizio, creato in laboratorio, non ha alcuna relazione con il virus naturale Covid-19″.
Ma Salvini non è soddisfatto. E annuncia via Facebook che la Lega sul supervirus presenterà “un’interrogazione urgente al presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri” per capire come stanno le cose rispetto al Covid-19.

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