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Emilia-Romagna: tutte le nuove regole su test e tamponi

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A destra, l'assessore alle Politiche per la salute dell'Emilia-Romagna, Raffaele Donini

Emilia-Romagna: pronto il piano regionale su test sierologici e tamponi. Oggi è arrivato il via libera dalla Giunta Bonaccini, dopo il positivo confronto con le associazioni di rappresentanza dei medici di medicina generale. E arrivano le risposte ai problemi evidenziati anche nella nostra inchiesta di ieri.

L’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini ha confermato il no al fai da te per i privati cittadini. Potranno sottoporsi al test da domani 12 maggio solo con prescrizione medica e a pagamento; a carico del sistema sanitario rimane invece il costo dell’eventuale tampone di verifica di positività al Covid-19.

Medici di famiglia

In Emilia-Romagna solo il medico di fiducia può valutare l’appropriatezza dell’esame. Il test deve essere richiesto telefonicamente dal paziente senza presentarsi in ambulatorio. Il medico deve decidere l’effettiva necessità di effettuarlo e il momento opportuno. Oltre all’aspetto clinico del paziente, valuterà, per esempio, se ha avuto contatti stretti recenti con un soggetto positivo, o se vive in un condominio dove abitano persone positive.

In questo caso il cittadino entrerà in un percorso strettamente regolato e controllato dal sistema sanitario pubblico, a tutela e garanzia della sicurezza come è stato sin da inizio emergenza. E se il test sarà positivo, scatterà da subito l’isolamento precauzionale, in attesa dell’effettuazione del tampone oro-faringeo di verifica, a cura del Servizio sanitario regionale.

Laboratori e costo dei test

Viene poi prevista entro fine mese l’implementazione dei laboratori privati autorizzati dalla Regione, attualmente 40, (otto a Piacenza e provincia) con l’autorizzazione ad operare per tutte le strutture valutate positivamente. Ciò per garantire la prosecuzione delle campagne di screening di massa volute dalla Regione.

In Emilia-Romagna si indica anche un costo di riferimento medio, 25 euro, per tutte le tipologie di test effettuati (rapido, standard IgG e standard IgM; per un unico test IgG e IgM, 50 euro). Su questo la Regione si impegna ad assicurare un monitoraggio costante per individuare, e denunciare, eventuali episodi e andamenti speculativi.

Regole per le imprese

Per quanto riguarda le imprese, il Piano regionale conferma la massima semplificazione burocratica. I datori di lavoro che volontariamente decidono di effettuare lo screening sierologico sui propri dipendenti (ad oggi 600 le aziende che hanno fatto richiesta), devono semplicemente comunicare alla Regione l’avvio del programma, indicando il laboratorio scelto tra quelli autorizzati. Chi ha già fatto domanda, non deve fare ulteriori comunicazioni, se ha già individuato come riferimento un laboratorio autorizzato (fermo restando che il lavoratore può anche rifiutarsi di effettuare il test).

In questo caso, considerando la volontarietà dei programmi di screening nell’esercizio della loro responsabilità d’impresa, nonché a supporto del riavvio delle attività, i datori di lavoro si fanno carico di tutti i costi, compreso l’eventuale tampone.

Infine, modificando quanto previsto dal Dgr 350/2020, sotto il profilo tecnico il Piano dell’Emilia-Romagna stabilisce che la verifica dello stato immunitario possa essere condotta con una sola delle due tipologie presenti: test sierologico rapido (pungidito) o test sierologico standard (con prelievo venoso); quindi senza la necessità di conferma con secondo test, passando nel caso sia necessario direttamente al tampone.

Cosa succede con anticorpi positivi

Tutti i positivi al test sierologico, sia privati cittadini sia dipendenti delle aziende che hanno richiesto lo screening, devono fare il tampone naso-faringeo; quest’ultimo sarà a effettuato dalla sanità pubblica o da laboratori privati. Chi risulta positivo al test sierologico dovrà sottostare all’isolamento precauzionale, in attesa del tampone.

In particolare, in caso di positività, il direttore sanitario del laboratorio deve avvisare il dipartimento di Sanità pubblica della necessità di eseguire il tampone da parte del cittadino o dei risultati del tampone (questo nel caso il cittadino ritenga di eseguirlo a proprio carico presso il medesimo laboratorio). Al tempo stesso, il direttore sanitario del laboratorio deve comunicare al cittadino con esito positivo la necessità di contattare il numero telefonico di riferimento per fissare il luogo e il momento nel quale recarsi, con le necessarie protezioni, presso le strutture aziendali per eseguire il tampone; e la necessità di porsi da subito in isolamento precauzionale a domicilio in attesa dell’appuntamento per l’esecuzione e del risultato del tampone.

I risultati dei test sierologici, sia sui privati cittadini che sui dipendenti di aziende, sono trasmessi direttamente dal laboratorio al Servizio di Igiene pubblica e caricati sul sistema Sole e sul Fascicolo sanitario.

I numeri di tamponi e test

L’assessore Donini ha fatto anche il punto sulla campagna di screening condotta in Emilia-Romagna. Con oltre 87mila test sierologici è finito il primo giro sul personale sociosanitario dei centri residenziali e semiresidenziali (compresi i centri diurni per disabili) e per le categorie a rischio (Forze dell’ordine, Vigili del Fuoco, volontari, Polizia Penitenziaria, ecc.), a cui ne seguiranno altri due a 15 giorni di distanza. In totale 87.216 test sierologici effettuati, di cui 52.249 al personale sociosanitario e 34.967 alle altre categorie a rischio.

IgG e IgM

Sul totale dei test effettuati, il 5,2% è risultato positivo alle IgG, il 2,9% alle IgM e il 2,1% ad entrambi gli anticorpi. Il successivo tampone ha confermato la positività al 45% di chi era risultato positivo alle IgG (2.010 persone); al 45% che era risultato positivo alle IgM (1.147); e al 61% di chi era risultato positivo ad entrambi gli anticorpi (1.105).
Nel dettaglio, tra i 52.249 test effettuati sul personale sociosanitario, il 5,5% (2.873 persone) è risultato positivo alle IgG; il 3,2% (1.655) alle IgM; e il 2,2% (1.163) ad entrambi gli anticorpi.

Il successivo tampone ha confermato la positività al 44% di chi era risultato positivo alle IgG (1.267 persone); al 43% di chi era risultato positivo alle IgM (704); e al 60% (696) di chi era risultato positivo ad entrambi gli anticorpi.

Infine, relativamente alle categorie a rischio, tra i 34.967 test effettuati, 1.627 persone (4,7%) sono risultate positive alle IgG; 895 (2,6%) alle IgM e 637 (1,8%) ad entrambi gli anticorpi. Il successivo tampone ha confermato la positività al 46% (743 persone) di chi era risultato positivo alle IgG; al 49% (443 persone) di chi era risultato positivo alle IgM; e al 64% (409 persone) di chi era risultato positivo ad entrambi gli anticorpi.

Nuovi screening

Da questa settimana partirà lo screening con test sierologico (circa 100mila test, effettuati solo nei laboratori pubblici) sulle popolazioni delle aree più colpite, a iniziare dalla provincia di Piacenza, e a seguire Rimini e il comune di Medicina. Complessivamente saranno eseguiti, tra personale sociosanitario, categorie a rischio e popolazione, oltre 250mila test sierologici.

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