Fake Onlus: è il nome dell’inchiesta coordinata dai Pm di Milano Ilda Boccassini e Gianluca Prisco. A Lodi i finanzieri del Comando provinciale, su disposizione della Procura del capoluogo lombardo, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 11 persone corredata da numerose perquisizioni.
Truffa da 7 milioni
Al centro delle indagini degli inquirenti milanesi la gestione economica da parte di 4 onlus che si occupano di accoglienza dei migranti. Il tutto per un ammontare di circa 7 milioni di euro di presunti profitti illeciti: le organizzazioni avrebbero usato documenti falsi per partecipare ai bandi pubblici indetti dalle prefetture di Lodi, Pavia e Parma, allo scopo di gestire l’accoglienza di centinaia di stranieri.
Gli arrestati dell’inchiesta Fake Onlus sono accusati di associazione a delinquere, truffa allo Stato e autoriciclaggio. In due anni di indagini, la Guardia di Finanza ha registrato “la progressiva costituzione di onlus-cooperative, collegate tra loro da mirati interscambi di cariche amministrative appositamente costituite al sol fine di partecipare ed aggiudicarsi le gare/convenzioni indette dalle prefetture; offrendo, spesso, il prezzo più conveniente a ribasso, producendo a supporto documentazione non veritiera sui servizi offerti ai migranti”.
L’ombra della ‘ndrangheta
Ma c’è di più: le realtà finite al centro dell’operazione Fake Onlus risultano essere collegate con noti affiliati alla ‘ndrangheta: le avrebbero sfruttate per far ottenere a persone in carcere la concessione della misura alternativa alla detenzione da parte del magistrato di sorveglianza, con il rilascio di documentazione falsa per la loro assunzione presso le onlus-cooperative.
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