Rigassificatore di Ravenna: un investimento da un miliardo di euro e un flusso annuo di almeno 5 miliardi di metri cubi di gas naturale, l’equivalente di circa un sesto della quantità oggi importata dalla Russia. È la stima di quanto potrà produrre l’impianto al largo della città che, come spiega una nota della Regione Emilia-Romagna, ha ricevuto oggi l’autorizzazione formale.
Tempi rispettati
L’iter infatti si è completato oggi con la firma, da parte del Commissario straordinario di Governo, il presidente della Regione Stefano Bonaccini, del Decreto di approvazione del Provvedimento Autorizzatorio Unico. Anche quest’atto, come le tappe precedenti, ha rispettato pienamente il cronoprogramma stabilito: rientra nei 120 giorni di tempo assegnati dal Governo per la conclusione del procedimento. Decreto che verrà ora inviato al Governo stesso.
Snam in campo
Concluso così l’iter autorizzativo del rigassificatore di Ravenna, ora toccherà a Snam procedere all’affidamento dei lavori per la realizzazione dell’opera da circa un miliardo di euro nei tempi stabiliti. Opera che rispetterà pienamente le condizioni e le prescrizioni definite dalla Conferenza di servizi, a tutela dell’ambiente e della sicurezza, e indicate dagli enti competenti; tra loro, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), l’Istituto superiore di sanità (Iss), l’Arpae, i Vigili del Fuoco, l’Autorità Portuale, l’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità-Delta del Po.
Bonaccini: eccellenza nazionale
“Nonostante i tempi stretti indicati dal Governo, insieme al territorio e a tutti gli organismi coinvolti abbiamo svolto un lavoro meticoloso di analisi del progetto”, ha affermato Bonaccini. Come? “Individuando tutti gli interventi necessari a garantire la sicurezza il rispetto dell’ambiente e la salvaguardia dell’ecosistema, di mare e di terra, oltre alle mitigazioni necessarie. Arrivando a un via libera condiviso dalle parti sociali e dalla comunità locale, dall’intero distretto dell’energia ravennate, una eccellenza nazionale”.
Quindi, “procediamo verso la realizzazione di un’opera al servizio di tutto il Paese, che intendiamo fare insieme al Parco eolico e del fotovoltaico più grande in Italia e fra i maggiori in Europa, sempre al largo di Ravenna. Perché il futuro, chiusa la fase di transizione ecologica, è nelle energie rinnovabili”, ha concluso il governatore, che in conferenza stampa era affiancato dal sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, dall’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, e dall’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier.
De Pascale ha ringraziato Bonaccini e tutta la struttura commissariale per lo straordinario lavoro fatto in questi mesi. “Raggiungiamo così un traguardo fondamentale per l’autonomia energetica del Paese. In questo contesto Ravenna, capitale energetica italiana, ha fatto e farà la propria parte, mettendo a disposizione il suo know-how e dando dimostrazione di grandissimo senso di responsabilità per sostenere famiglie e imprese in un momento di così grave crisi energetica. Ora ci aspettiamo altrettanta celerità sul progetto del Parco eolico offshore, su cui auspichiamo un altrettanto forte coinvolgimento della Regione”.
Vocazione strategica
Soddisfazione anche da parte di Venier, per l’autorizzazione al rigassificatore di Ravenna: “Questo importante risultato segna il punto di partenza operativo”. L’ad di Snam ha ringraziato la struttura commissariale, il Comune di Ravenna e tutti gli enti coinvolti “per lo spirito di collaborazione ed il forte senso di responsabilità che hanno dimostrato nel far prevalere l’interesse nazionale e dotare il Paese di una infrastruttura fondamentale alla resilienza ed alla sicurezza energetica italiana”.
Per Venier “l’Emilia-Romagna è una regione dalla solida vocazione energetica e rappresenta il baricentro del sistema gas-paese, grazie alle interconnessioni di trasporto e al sistema di stoccaggio che ospita sul proprio territorio”. Ravenna poi “ha una doppia valenza strategica, non solo come location ideale per far fronte all’attuale emergenza, ma in un’ottica prospettica gode di una posizione favorevole ad accogliere i futuri flussi Lng (gas naturale liquefatto, ndr) dal Mediterraneo orientale, area che ospita giacimenti con un interessante potenziale di sviluppo”.
Un apprezzamento particolare, ha concluso Venier, “vorrei anche indirizzarlo alla società Pir, azionista della società Petra, da cui abbiamo acquistato l’infrastruttura in mare dove ormeggerà la nave rigassificatrice e che, grazie alla velocità dell’accordo siglato con loro, ci consentirà di rendere operativa l’unità entro i prossimi 24 mesi”.
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