Festival della cultura della libertà: conto alla rovescia per la quinta edizione dell’evento che si svolgerà a Piacenza dal 30 al 31 gennaio. Stante però il perdurare delle misure di contenimento della pandemia, la manifestazione stavolta si terrà esclusivamente in diretta streaming.
A Palazzo Galli
Anche questa edizione del Festival è stata organizzata come sempre dall’Associazione dei Liberali Piacentini Luigi Einaudi, in collaborazione con Confedilizia, Il Foglio ed European students for liberty. E come di consuetudine si svolgerà comunque nella prestigiosa sede di Palazzo Galli concessa dalla Banca di Piacenza.
Strategie per la libertà
Il tema su cui verterà la due giorni del Festival è “Quali strategie per la libertà? Dalla cultura alla politica, dall’imprenditoria al diritto”. E per assistere alle dieci sessioni in cui si articola il programma (più la sessione plenaria, le singole lectio magistralis e i momenti di apertura e chiusura), gli interessati dovranno collegarsi ai siti www.liberalipiacentini.com, www.culturadellaliberta.com o www.confedilizia.it dove troveranno i link dedicati.
L’anteprima di venerdì 29
Anche l’anteprima del Festival venerdì 29 gennaio – sempre a Palazzo Galli, Sala Panini, alle ore 18 – si svolgerà in diretta streaming. In programma la presentazione del volume “Sicurezza e libertà, un rapporto irrisolto” di Corrado Ocone (edizioni Rubbettino). Il libro verrà illustrato dall’autore in dialogo con Carlo Lottieri.
Il programma di sabato 30
Ricco come sempre di argomenti stimolanti e relatori d’eccezione il programma messo a punto dal direttore scientifico del Festival Carlo Lottieri.
Sabato 30 gennaio, in Sala Panini (10.30-11.00), previsti i saluti di Corrado Sforza Fogliani e Claudio Cerasa nonché degli studenti dell’European students for liberty.
La I sessione (11-12.30) verterà sul tema “Trent’anni di editoria a difesa della libertà. Un bilancio”, con Florindo Rubbettino, Guglielmo Piombini e Michele Silenzi.
A seguire (12.30 -13), lectio magistralis di Luigi Marco Bassani sul tema “Ciò che è vivo e ciò che è morto del liberalismo”.
Dopo la pausa pranzo, sessioni in contemporanea:
in Sala Panini, la II (ore 15.15-17, “Costruire una rete, diffondere le idee. Associazioni e think-tank per la libertà”, con Alessio Cotroneo, Stefano Magni, Alberto Mingardi, Enrico Morbelli e Rossella Pace e la III (ore 17.15-19, “Fare politica al tempo del Covid-19: tra sospensione delle libertà ed espertocrazia”, con Daniele Capezzone, Roberto Festa, Aurelio Mustacciuoli e Carlo Stagnaro);
in Sala Verdi, la IV (ore 15.15-17, “Come amministrare? Ipotesi a confronto”, con Gimmi Distante, Lorenzo Maggi, Paolo Pamini e Andrea Zoppolato) e la V (ore 17.15-19, “Strategie territoriali, autogoverno, libertà”, con Roberto Brazzale, Dario Ciccarelli, Carlo Lottieri e Francesco Mascellino).
Il programma di domenica 31
Il giorno successivo, domenica 31 gennaio, in Sala Panini, dalle 9 alle 10.45, la VI sessione si occuperà di “Giornali e mass-media. Che fare?”; al tavolo dei relatori Luciano Capone, Alessandro De Nicola, Oscar Giannino, Alessandro Gnocchi e Pierluigi Magnaschi). Tra le 11 e le 11.45, sessione VII incentrata su “Le associazioni di categoria: tutela di legittimi interessi, logiche autoreferenziali, parassitismo parastatale”, con Giorgio Spaziani Testa, Adriano Teso e Alessandro Trentin.
In contemporanea, in Sala Verdi, sessione VIII (ore 9-10.45, “Usare l’ordinamento e le azioni legali a tutela delle nostre libertà. Esempi e prospettive”, con Silvio Boccalatte, Giorgio Fidenato, Cesare Galli e Pio Marconi) e sessione IX (ore 11-12.45, “Agire per la libertà: dentro la Chiesa e con la Chiesa”, relatori Emanuele Boffi, Beniamino Di Martino, Luca Diotallevi e Andrea Favaro).
A seguire, in Sala Panini, alle ore 12.45, sessione plenaria con la lectio magistralis di Sergio Belardinelli sul tema “Natura umana, virtù, libertà”.
Dopo la pausa pranzo, ultima sessione (la X, sempre in Sala Panini, a partire dalle 15.15) con focus su “Le idee di libertà e l’accademia”, con Raimondo Cubeddu, Francesco Forte, Lorenzo Infantino). E alle 17 conclusioni affidate, come sempre, a Corrado Sforza Fogliani.
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