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Guido Crosetto: alla Difesa c’è un ministro che punta sui giovani

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Guido Crosetto: il nuovo ministro della Difesa ha recentemente parlato a tutto campo del mondo militare, dimostrando di essere un esperto del settore. Ma l’esponente di Fratelli d’Italia è andato oltre, facendoci riflettere anche sulla situazione geopolitica mondiale. Partiamo dalla situazione delle forze armate italiane: da anni la nostra difesa, abbandonato il servizio di leva, ha scelto di affidarsi a truppe professionali.

Largo ai giovani

I professionisti però invecchiano. Abbiamo – dice Crosetto – un aumento preoccupante di personale anziano in posizioni nelle quali ci servono giovani. Ed ecco l’uovo di Colombo: aprire le porte di Esercito, Marina e Aeronautica ai giovani, ai quali offrire una esperienza a tempo determinato. Non ha parlato di anni ma credo che intenda dai tre ai cinque. Ed ha aggiunto che è indispensabile che questi giovani, una volta completato l’addestramento e tornati al mondo civile, siano aiutati a trovare un lavoro. Se formati adeguatamente, il problema dovrebbe essere di facile soluzione. 

Ricordiamo che da sempre negli Stati Uniti chi si congeda dai Marines è ricercato come persona affidabile, ben addestrata sul piano tecnico, informatico o di gestione delle risorse umane. Questi ex militari dovrebbero formare una sorta di truppa di riserva, su base volontaria, pronti ad abbandonare il lavoro per rindossare le stellette in caso di necessità e a seguire corsi di aggiornamento periodici. Più o meno quello che già accade in Svizzera ed in altri Stati europei.

Europa protagonista

Ma Crosetto, tra gli uomini di punta del governo Meloni, non si ferma a questo: ha già preso contatti col suo omologo francese per concordare una linea comune di difesa sul Mediterraneo, che resta il nostro punto debole per le minacce terroristiche e per gli sbarchi che potrebbero diventare incontrollati. Ha ribadito che questa attività deve essere declinata all’interno della Comunità europea e della Nato, aggiungendo che l’Europa deve diventare sempre più protagonista.

Colossi contro

Tutto qui? No, il ministro Crosetto aggiunge una osservazione che non si può non condividere: nei prossimi anni il vero scontro, del quale il conflitto ucraino è solo l’assaggio, sarà tra Cina e Usa, sulla sovranità di Taiwan e probabilmente sulla leadership planetaria. Il problema non è così lontano come ci immaginiamo: da Taiwan e dalla Cina arrivano la quasi totalità dei semiconduttori, indispensabili per le automobili ma anche per i frigoriferi o per le lavatrici. Una turbolenza nell’estremo Oriente potrebbe lasciare l’intera Europa a secco di lavorazioni essenziali.

Ricordiamo tutti cos’è successo all’inizio della pandemia con le mascherine, tutte prodotte in Cina. Per non trovarci improvvisamente a secco di prodotti tecnologici indispensabili, oltre al dialogo col Dragone, dal quale non si può prescindere, ricorda Crosetto, è necessario riportare in Europa alcune lavorazioni strategiche «prima che sia troppo tardi».

Buon senso

Una serie di considerazioni di buon senso che riscattano le tante critiche su un Crosetto lobbista e vittima di conflitti d’interessi. Ad oggi le sue sono solo linee di tendenza al ministero della Difesa che dovranno essere tradotte in norme di legge. Particolarmente delicata l’ipotesi dei militari di riserva (su base strettamente volontaria) che dovrebbero essere pronti a passare dal mondo civile a quello militare in caso di necessità e a seguire un addestramento periodico. Un cambio di mentalità difficile ma necessario per rispondere in modo adeguato alle nuove eventuali crisi geopolitiche che potrebbero verificarsi.
(articolo pubblicato su Italia Oggi)

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Massimo Solari è avvocato cassazionista e scrittore. Ha pubblicato diversi volumi sulla storia di Piacenza e alcuni romanzi. Ha tenuto conferenze e convegni sulla storia di Piacenza. Ha collaborato con le riviste Panoramamusei, L'Urtiga, e scrive sul quotidiano Italia Oggi.

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