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Lady D, vent’anni senza la Principessa triste

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La principessa Diana mentre danza con John Travolta alla Casa Bianca nel 1985

Lady D vent’anni dopo. Il 31 agosto 1997 il tunnel dell’Alma di Parigi diventa tristemente famoso per la morte dell’allora 36enne Diana Spencer e di Dodi Al-Fayed. Oggi l’intero Regno Unito (e non solo) si prepara alle celebrazioni con valanghe di nuovi libri, trasmissioni e interviste-rivelazione sui segreti di Lady D e del suo matrimonio “da favola”.

Lady D e i suoi ragazzi

Nello scorso febbraio i figli William e Harry hanno voluto una mostra dei suoi abiti a Kensington Palace, la residenza londinese di Lady D e Carlo: “Diana, her fashion story”. È più che logico che i figli siano ancora legatissimi alla figura della madre. Quando morì, William aveva da poco compiuto 15 anni. Harry ne aveva solo 12. “Ho impiegato 20 anni per superare il lutto di mia madre. È stata la cosa più difficile che abbia fatto”, ha recentemente dichiarato il principe Harry. 

Le rivelazioni a orologeria

Il 4 aprile è uscito il libro “Principe Carlo: le passioni e i paradossi di una vita improbabile” della biografa reale Sally Bedell Smith, che contiene rivelazioni e nuovi dettagli sulla Royal Family. Anche Andrew Morton, uno dei primi biografi della Principessa triste, si prepara a far uscire una nuova edizione del suo successo “Diana, la sua vera storia”. E promette ancora una volta rivelazioni sensazionali. Naturalmente poteva sottrarsi alla ghiotta occasione un habitué come Antonio Caprarica, già corrispondente Rai da Londra? Nel libro in uscita “L’ultima estate di Diana” (Sperling & Kupfer), il giornalista la definisce “Fragile, ossessiva e insicura”.

Le celebrazioni in tv

Tra mille polemiche, il 6 agosto Channel 4 ha trasmesso Diana: In Her Own Words”. Il documentario è basato sui video scioccanti del 1992 e 1993 in cui la principessa si confida col suo insegnante di dizione Peter Settelen, rivelando i problemi che aveva con Carlo, la regina Elisabetta, Camilla Parker Bowles. E racconta: “A un party affrontai Camilla: so quello che succede tra te e Carlo e volevo che lo sapessi. Voglio mio marito. Mi spiace, vi sto tra i piedi e per voi due sarà un inferno”.
La Bbc parteciperà alle celebrazioni con “Diana, 7 days”, che verrà trasmesso a fine agosto. Il programma ripercorre i giorni convulsi tra la morte e il funerale, con interviste ai principi William e Harry. William ha raccontato che “camminare con Harry dietro la sua bara è stata la cosa più difficile che abbia fatto nella mia vita”. Mentre Harry ha rincarato la dose: “Nessun bambino dovrebbe essere costretto a fare una cosa del genere”.
In Italia, mercoledì 30 agosto su TV8 (21.15), andrà in onda “Lady D: Le verità nascoste“. Il ritratto è basato sulle interviste segrete che nel 1991 Diana aveva rilasciato a Morton mentre scriveva la sua biografia.

Lady D e la favola di Cenerentola

Che cosa ci attrae, ancora oggi, della figura di Lady D? Indubbiamente l’eterna favola di Cenerentola. Cioè quella della giovane, bella e buona maestra d’asilo, ma dotata dei necessari quarti di nobiltà per aspirare al trono più trendy del mondo. E che alla fine riesce a coronare il suo sogno d’amore, sposando il principe delle fiabe. In quel lontano 1981 un po’ tutto il mondo che assisteva al “matrimonio del secolo” commentava che Carlo non rappresentava esattamente la figura oleografica del “charming prince”, del principe azzurro. Ma in fin dei conti era giovane, alto, sembrava gentile, portava bene una divisa rutilante di medaglie mai guadagnate. E poi ammettiamolo, soprattutto il suo conto in banca trasformava le smorfie in sorrisi, e rendeva il principe di Galles inevitabilmente biondo e affascinante.

Dalla magia al dramma

La favola è proseguita per 16 anni con le nascite dei principini, belli e biondi come si conveniva, e con le apparizioni della coppia su tutti i palcoscenici del mondo. Immancabile, come si conviene, la “strega cattiva”, degnamente rappresentata dalla grintosa e spigolosa Queen Elizabeth. La sovrana in effetti alla nuora non ne perdonava una, con la sorridente regina Madre contraltare della figlia. Poi della trama ci ha attratto il dramma delle condizioni di salute della bella Lady D con i suoi problemi alimentari. La sua lotta contro l’Aids e quella al fianco di madre Teresa di Calcutta contro le mine antiuomo. E la favola della “principessa triste” o “principessa del popolo” – com’è stata definita il giorno del suo funerale – negli anni è proseguita come quella di Sissi. Con l’aggiunta tra le “cattive” dell’inquietante di Camilla. Infine il divorzio e a chiudere il tragico epilogo parigino.

Diana forever

Insomma, un copione degno di Hollywood, che viene continuamente aggiornato da nuovi particolari inediti. Con un indubbio valore aggiunto, perché quella di Diana è stata una storia vera, una true story sotto gli occhi di tutti. E di certo la sua favola contemporanea continuerà ad affascinarci come la prima volta e chissà per quanti anni.

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Massimo Solari è avvocato cassazionista e scrittore. Ha pubblicato diversi volumi sulla storia di Piacenza e alcuni romanzi. Ha tenuto conferenze e convegni sulla storia di Piacenza. Ha collaborato con le riviste Panoramamusei, L'Urtiga, e scrive sul quotidiano Italia Oggi.

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