Montalbano festeggia i 20 anni in tv. Ma il ritorno delle indagini del commissario più amato dagli italiani fa già discutere. Come mai? Perché nel primo dei due episodi inediti che andranno in onda su Rai1 in prima serata l’11 e il 18 febbraio, Montalbano indaga su migranti e sbarchi.
In L’altro capo del filo, il poliziotto (interpretato come sempre da Luca Zingaretti) con suoi uomini partecipa infatti alla gestione dell’emergenza. E Montalbano, fra l’altro, esprime i suoi punti di vista, che pare non siano del tutto allineati all’ortodossia salviniana.
Montalbano imbarazza?
Secondo alcune ricostruzioni, a viale Mazzini ci sarebbe stato così qualche imbarazzo sulla programmazione della fiction, visto quanto sta succedendo dal caso Diciotti alla Sea Watch. Insomma, “dare la parola” a Montalbano su un argomento così discusso in questo momento potrebbe essere un passo falso per la nuova dirigenza Rai.
Sulla vicenda però taglia corto Teresa De Santis: “Se ci fosse dell’imbarazzo, non ci sarebbe la messa in onda”, afferma la direttrice di Rai1. “Una cosa sono le polemiche politiche che non ci riguardano. Altro è quel che facciamo noi: trasmettiamo splendide rappresentazioni dove, certo, vi sono temi che riguardano la politica, il sociale, la cultura. Qui se ne affronta uno, c’è un punto di vista. La Rai è servizio pubblico ed è giusto che rappresenti con completezza quanto c’è nella realtà”.
Dal canto suo, Zingaretti (fratello di Nicola, Governatore del Lazio e candidato alla segreteria del Pd) prima rifiuta qualsiasi commento: “Io sono un attore, recito delle battute”, ricordando a chi vuole conoscere la sua opinione sui migranti il monologo Stronzate (2016) “in cui dico tutto”. Ma poi precisa a Il Messaggero: “Il fenomeno delle migrazioni ha proporzioni bibliche e nasce dalla frattura sempre più profonda tra povertà e ricchezza. Da uomo di mare e da cattolico credo che il soccorso sia un dovere”. Categorico invece secondo AdnKronos il produttore della fiction, Carlo degli Esposti: “Ciascuno deve fare il suo mestiere; poi ciascuno a casa può fare le sue riflessioni”.
Successo miliardario
D’altra parte Montalbano è un mostro televisivo difficile da arginare e da mettere in discussione anche per motivi del genere. Con L’altro capo del filo e Un diario del ’43 (l’episodio in onda il 18 febbraio) si arriva a 34 titoli in 20 anni, spiega Eleonora Andreatta, direttrice di Rai Fiction. “Con un apprezzamento che continua a crescere nell’ascolto, da una serie all’altra”. L’Auditel delle ultime messe in onda parla chiaro: “Più di 11 milioni di spettatori e 45% di share”.
Una performance unica e straordinaria dall’esordio nel 1999 con Il ladro di merendine. In complesso, i dati dicono che la collezione dei titoli della fiction ambientata in Sicilia finora è stata vista in Italia da quasi 1,2 miliardi di telespettatori. E all’estero? Montalbano, un vero ambasciatore del made in Italy televisivo, “è arrivato in oltre 60 Paesi”, sottolinea Andreatta.
Montalbano immutabile
Migranti o no, il personaggio creato da Andrea Camilleri comunque resta sempre lo stesso: “Cambia il mondo, cambia lo sfondo, ma il personaggio di Montalbano – dice Zingaretti – è sempre quello, perché lo vuole il pubblico”. Semplice, no? E non c’è un modo migliore per spiegare il suo successo.
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