Opinioni

Piacenza, parte la corsa al ballottaggio: Barbieri e Tarasconi a caccia di strategie

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Katia Tarasconi e Patrizia Barbieri (foto dai profili Facebook)

Ballottaggio di Piacenza tra Katia Tarasconi e Patrizia Barbieri: partiamo dai numeri delle forze in campo registrate al primo turno elettorale del 12 giugno. Chi l’avrebbe mai detto… il primo partito in città è la lista civica ”Patrizia Barbieri sindaco” (15,49% e 5.717 voti), quella che ha visto come capolista il leader di Liberi, Massimo Trespidi, e tra i candidati gli assessori uscenti Jonathan Papamarenghi e Federica Sgorbati. Ad un’incollatura seguono il Partito democratico (14,86% e 5.483 suffragi) che ha incoronato l’onorevole Paola De Micheli (la candidata di lista più votata con 459 preferenze), e la lista civica Tarasconi (14,32% e 5.283 voti). Giù dal podio, al quarto posto, Fratelli d’Italia (12,77% e 4.712 voti), dove sul piano personale ha sbancato Sara Soresi (392 preferenze). Nessun altro partito, movimento o singola lista in lotta per palazzo Mercanti è arrivato alle due cifre.

Sonori flop

Dopo aver guardato la parte alta della classifica, veniamo ai flop. I principali soggetti caduti sotto la scure dei piacentini sono il Movimento 5 Stelle, passato dal 9,18% delle Comunali 2017 all’attuale misero 2,06% con 760 voti; nel centrodestra Forza Italia è precipitata al 3,27% con solo 1.205 consensi (era all’8,44% cinque anni fa) e la Lega di Salvini è crollata dal 12,91% del 2017 al 6,70% (2.471 voti) di questa tornata elettorale.

I voti in gioco

Al ballottaggio si presenteranno Katia Tarasconi, forte del suo 39,93% complessivo e Patrizia Barbieri col suo 37,72%. Le due sono divise da meno di mille voti (876): 15.828 li ha presi l’esponente di centrosinistra, 14.952 il sindaco uscente di centrodestra. E se la Tarasconi potrà “pescare” tra i 4.243 consensi raccolti da Stefano Cugini (Alternativa per Piacenza, 10,7%), la Barbieri potrà cercare di catturare qualcuno dei 3.292 voti raccolti da Corrado Sforza Fogliani (Liberali-Terzo Polo) che ha raggiunto l’8,3%. In gioco ci sono anche i voti degli ultimi due candidati, Maurizio Botti (Piacenza Rinasce) fermo all’1,92% (761 voti), che ha già dichiarato mai col centrosinistra, e Samanta Favari  (3V- Verità Libertà), attestata all’1.43% (567 suffragi).

Promesse da marinaio?

Fino a ieri sera le due candidate sindaco, intervistate durante la diretta allestita da Piace.News (la piattaforma informativa di Ilmiogiornale.net, PiacenzaDiario e PiacenzaOnline) sotto palazzo Mercanti, hanno decisamente escluso qualunque apparentamento ufficiale in vista del ballottaggio.

Ma sappiamo bene che al di là della forma, potrebbero essere promesse da marinaio. Anche perché entrambe hanno dichiarato che si rivolgeranno “ai cittadini” e non ai politici, come se fossero appena sbarcate da Marte. Probabile, invece, ben più di una “strizzata d’occhio” elettorale che Tarasconi e Barbieri potrebbero rivolgere a Cugini e Sforza, magari modificando il loro programma e inserendo alcune delle richieste avanzate dai due outsider al fine di “indirizzare” gli elettori delle loro liste.

In questo quadro, però, va anche osservato che parte dei voti arrivati a Sforza Fogliani sono di elettori disamorati dal centrodestra (se non direttamente dall’amministrazione Barbieri). Elettori che hanno votato la lista Liberali-Terzo Polo anche per protesta. Dunque elettori ostici a convergere sulla Barbieri. Lo stesso discorso vale anche per molti elettori di Cugini, tra cui cittadini di sinistra estrema, grillini o verdi ecologisti che vedono il Pd e la Tarasconi come il fumo negli occhi. Dunque i due “travasi” saranno molto meno automatici di quello che può sembrare…

Risultato aperto

Le candidate, guardando al ballottaggio del 26 giugno, hanno solennemente dichiarato che “inizia una nuova campagna elettorale” e che il risultato non potrebbe essere più aperto. Ora si tratterà di vedere per prima cosa se la volata finale sarà ancora all’insegna del fair play o diventerà più pepata. Alberto Fermi, tra gli spin doctor della Barbieri e “vice” del guru assoluto Mauro Ferrari, ha affermato che il sindaco uscente non ha voluto fare promesse mirabolanti e fuori misura nella campagna elettorale, rendendosi di fatto meno appetibile. Continuerà così anche nel secondo tempo? E la Tarasconi, tallonata dal sindaco uscente, manterrà il suo sangue freddo o partirà per la tangente?

Sono tutte domande aperte, che aspettano solo le risposte delle candidate. Per capire che piega prenderà il match comunque non dovremo aspettare molto: il primo confronto Tarasconi-Barbieri si terrà già domani all’assemblea annuale di Confapi Piacenza.

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Massimo Solari è avvocato cassazionista e scrittore. Ha pubblicato diversi volumi sulla storia di Piacenza e alcuni romanzi. Ha tenuto conferenze e convegni sulla storia di Piacenza. Ha collaborato con le riviste Panoramamusei, L'Urtiga, e scrive sul quotidiano Italia Oggi.

1 commento

  1. KT è già partita per la tangente, anzi, per la tangenziale: idrovolanti per i pendolari, nuovo ospedale su Marte, parcheggi ma solo per noi giovani, e poi molte parole ma poche fattive (niente su piazza Cittadella, zone degradate, baby gang, crisi del commercio in centro, A21, ecc. ecc.). Ma anche dall’altra parte non è che si noti tutta questa energia propositiva, eh. Insomma, uno scenario abbastanza desolante, da affluenza sotto al 40%.

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