Cultura

Pontormo: L’Alabardiere misterioso in mostra a Firenze

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Jacopo da Pontormo, Ritratto di Alabardiere (Francesco Guardi?) 1529-1530 circa, olio su tela (trasportato da tavola), Los Angeles, The J. Paul Getty Museum

Pontormo: l’appuntamento da mettere in agenda è a palazzo PittiL’occasione per godere dei suoi capolavori è la mostra fiorentina “Incontri miracolosi: Pontormo dal disegno alla pittura”. Il protagonista dell’esposizione alla Sala delle Nicchie è appunto Jacopo Carrucci (1494-1557) conosciuto col nome del suo paese natale, oggi alla periferia di Empoli. In vita il Pontormo aveva l’ambizione di superare Michelangelo. Per la cronaca, non c’è riuscito, ma ciò nulla toglie al suo fascino e al suo genio.

Il capolavoro di Pontormo

Alla mostra fiorentina, aperta fino al 29 luglio e a cura di Bruce Edelstein, c’è un pezzo forte, da non perdere. Dopo 30 anni d’assenza torna in Italia “L’Alabardiere“. Un capolavoro protagonista di una vicenda singolare. Prima di tutto è uno dei dipinti antichi più pagati della storia. Per averlo, il Paul Getty Museum di Los Angeles nel 1989 ha sborsato 32,5 milioni di dollari. Raffigura un giovane uomo, poco più di un adolescente, che impugna con fierezza un’alabarda. Ma la vera meraviglia è la resa dell’abito, la stoffa che sembra guizzare, la berretta rossa ornata da una spilla dorata.

Il mistero dell’Alabardiere

Chi è il giovane? Secondo alcuni si tratta di Francesco Guardi, acerbo soldato della Repubblica fiorentina, ritratto dal Pontormo durante l’assedio di Firenze del 1529-30. Dato che il Guardi (se era lui) era nato nel 1514, all’epoca del ritratto aveva poco più di 15 anni. Secondo altri raffigura invece Cosimo I de Medici, figlio di Giovanni dalla Bande Nere, ritratto nel 1537 dopo la battaglia di Montemurlo. Secondo altri ancora potrebbe invece essere Ercole Rangone, giovane nobile fiorentino, arruolato nella milizia repubblicana.
E alla mostra di palazzo Pitti è esposto anche un disegno preparatorio a pietra rossa, dall’esame del quale si possono notare i ripensamenti dell’artista in sede di stesura definitiva del dipinto.

Pontormo: le altre eccellenze

Accanto all’Alabardiere c’è anche il “Ritratto di giovane uomo con berretto rosso”, che proviene da una collezione privata londinese. Poi “Pigmalione”, probabilmente opera del suo allievo, il talentuoso Agnolo Bronzino. E fresca di restauro la celebre “Visitazione”, tripudio di colori e di volumi, di proprietà della pieve dei Santi Michele e Francesca di Carmignano. Pure di questo capolavoro è esposto il disegno preparatorio, con tanto di quadrettatura predisposta per il suo trasferimento su tavola.
Insomma, una ghiotta occasione per rivisitare uno dei grandi del nostro Rinascimento, prima che la mostra varchi l’Atlantico per essere ammirata al Paul Getty Museum di Los Angeles e al Morgan Library & Museum di New York.

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Massimo Solari è avvocato cassazionista e scrittore. Ha pubblicato diversi volumi sulla storia di Piacenza e alcuni romanzi. Ha tenuto conferenze e convegni sulla storia di Piacenza. Ha collaborato con le riviste Panoramamusei, L'Urtiga, e scrive sul quotidiano Italia Oggi.

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