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Quirinale: il maggio difficile di Mattarella a caccia del nuovo governo

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Quirinale e nuovo governo: sono passati due mesi dalle elezioni e siamo di fronte a un nulla di fatto. E allora proviamo a ragionare su che cosa potrebbe succedere dalle parti del Colle per sbloccare la situazione nei prossimi giorni.

Il nodo Pd

Partiamo dall’ipotesi di un esecutivo 5 Stelle-Pd: l’intervista televisiva di Matteo Renzi a Fabio Fazio ha decretato, se ce ne fosse stato ancora bisogno, il de profundis per questa chance. Non perché Renzi conti poco o molto dentro il Pd. Ma perché il voto contrario suo e dei suoi seguaci sarebbe già sufficiente a non far decollare l’esperimento. Che, tra l’altro, sarebbe mortale per le sorti del Pd. Possibilità zero.

Al voto o governo del Presidente

Elezioni subito: sono chieste a gran voce da Luigi Di Maio; ma anche il leader dei 5 Stelle sa bene che il Quirinale è completamente contrario. Se servono 60 giorni per fissarle, arriviamo a luglio, periodo da tutti sconsigliato per tornare al voto. Possibilità zero.

Governo del Presidente: è il coniglio che Sergio Mattarella potrebbe estrarre dal cilindro dopo la Direzione del Pd che probabilmente darà semaforo rosso al governo con Di Maio. E potrebbe assumere nomi fantasiosi: governo balneare, di responsabilità, di scopo, corto, ponte, a termine o di tregua. Mattarella è giustamente preoccupato dall’impasse. E dal Colle vede meglio di tutti le scadenze prossime venture, dalla legge di bilancio agli impegni europei. Chi ci sta? A parole nessuna forza politica. Nei fatti però è tutto da vedere, perché dovranno fare i conti con la moral suasion del Quirinale. Possibilità 50 e 50.

Salvini e palazzo Chigi

Un incarico al leader della Lega naturalmente è l’ipotesi più gettonata da via Bellerio. Ma con quali possibilità di riuscita? In teoria un incarico (pieno) a Salvini fa parte del percorso ipotizzato dal Colle fin dalle prime consultazioni. Prima i due incarichi esplorativi ai presidenti dei due rami del Parlamento, poi al capo della coalizione che ha preso più voti. Esplorata anche questa ipotesi, Mattarella potrebbe ancora dare un incarico pieno a Di Maio, ma ci sembra un’ipotesi poco probabile.

Salvini chiede un incarico pieno per “cercare i voti in Parlamento”, dato che alla coalizione di centrodestra ne mancano una ventina al Senato e una cinquantina alla Camera. Ma dove li trova? Gli altri gruppi sono 5 Stelle, Pd e Liberi e Uguali. Chi tra loro è disposto a dare 70 voti a Salvini per mandarlo a palazzo Chigi? Si vocifera anche di una campagna acquisti di Silvio Berlusconi, ma secondo i bene informati è fantapolitica. Possibilità 20%.

Quirinale: alle urne in autunno

Nel caso non vada né l’incarico a Salvini né il governo del Presidente, non resterebbe che ritornare alle urne (ma non prima dell’autunno). Se ci tornassimo col Rosatellum, molto probabilmente però si ripeterebbe la situazione attuale. A meno che non succeda l’imponderabile. Sappiamo che i voti di Di Maio, come si diceva un tempo, sono voti in prestito o in libera uscita. La Sicilia aveva votato compatta per il candidato del centrodestra nel novembre 2017 e ha votato in massa Di Maio solo tre mesi dopo. In Friuli i 5 Stelle hanno perso il 18% in meno di due mesi. E forse la politica dei due forni di Di Maio assieme al suo mantra “devo essere io il presidente del Consiglio” potrebbero far girare le spalle degli elettori al Movimento, premiando invece la coerenza di Salvini. Possibilità 50 e 50.

Una nuova legge elettorale 

E allora? Sorprendente, ma non impossibile, che Mattarella riesca a mettere d’accordo tutte le forze politiche attorno a un governo ponte per modificare il Rosatellum, che ha dimostrato la sua inadeguatezza. Se tutti sostengono il governo, nessuno può approfittare della collocazione all’opposizione per lucrare voti alle prossime elezioni.
Ma riusciranno a trovare un accordo su un nuovo sistema elettorale per votare al più presto? Molto difficile, dato che ognuno spingerà per un sistema che lo favorisca o che danneggi gli avversari. Insomma, il risiko uscito dal 4 marzo ci riserverà ancora molte sorprese. E l’ultimo atto è ancora tutto da scrivere.

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Massimo Solari è avvocato cassazionista e scrittore. Ha pubblicato diversi volumi sulla storia di Piacenza e alcuni romanzi. Ha tenuto conferenze e convegni sulla storia di Piacenza. Ha collaborato con le riviste Panoramamusei, L'Urtiga, e scrive sul quotidiano Italia Oggi.

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