Cultura

XNL Piacenza Contemporanea al via con la mostra “La rivoluzione siamo noi”

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Maurizio Cattelan, La rivoluzione siamo noi, 2000, acciaio, cera e legno, 190x47x52 cm, Collezione Sandretto Re Rebaudengo

XNL Piacenza Contemporanea: la città emiliana si arricchisce di un nuovo spazio espositivo, che sarà inaugurato il 1° febbraio dalla mostra La rivoluzione siamo noi. XNL ha sede nell’edificio ex-Enel della Fondazione di Piacenza e Vigevano (via Santa Franca 36). Si tratta di un immobile dei primi decenni del Novecento, di particolare pregio architettonico, che dopo una lunga ristrutturazione diventa così un centro culturale interamente dedicato all’arte contemporanea.

“Il Centro XNL è una fabbrica di idee che oggi è finalmente in grado di lavorare per Piacenza e per il mondo dell’arte in Italia”, afferma Massimo Toscani, presidente della Fondazione. Un progetto ambizioso, che nel panorama artistico nazionale “intende porsi come un nuovo ulteriore strumento di analisi critica della cultura contemporanea in comunione con le istituzioni pubbliche e private già operanti”.
“Per la nostra città – prosegue Toscani – l’apertura del Centro XNL è un evento che non ha precedenti; è la prima volta, infatti, che un progetto finalizzato precisamente alla cultura contemporanea prende forma e si concretizza in un luogo aperto a tutte le sperimentazioni”.

La rivoluzione siamo noi

Gli spazi di XNL saranno aperti con la mostra LA RIVOLUZIONE SIAMO NOI. Collezionismo italiano contemporaneo. L’evento è in programma dal 1° febbraio al 24 maggio 2020. La rivoluzione siamo noi è curata da Alberto Fiz. E presenta oltre 150 opere, tra dipinti, sculture, fotografie, video e installazioni di autori quali Piero Manzoni, Maurizio Cattelan, Marina Abramović, Tomás Saraceno, Andy Warhol, Bill Viola, Dan Flavin.

Si tratta di opere provenienti da 18 collezioni d’arte, tra le più importanti in Italia, che indagano trasversalmente movimenti, stili e tendenze della contemporaneità, suddivise in otto sezioni: Complicità; Domestiche alterazioni; Rovesciare il Mondo; Enigma; L’altro visto da sé; Controllare il caos; Esplorazioni; Spazi di Monocromia. Sezioni che permettono di conciliare sia la componente spettacolare sia quella più intima ed emozionale, creando una relazione tra le opere, gli artisti e le motivazioni del collezionare. E che rappresentano ciascuna una collezione in un contesto animato da interferenze, suggestioni e scardinamenti temporali.

Il percorso si completa alla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi (i suoi locali sono attigui a quelli di XNL). Nelle sue sale, una serie di lavori di artisti tra cui Ettore Spalletti, Wolfgang Laib, Fabio Mauri, Gregor Schneider, Pietro Roccasalva, dialoga con i capolavori dell’Ottocento e del Novecento – tra cui è ritornato finalmente “Ritratto di signora” di Gustav Klimt – raccolti dall’imprenditore e collezionista piacentino Giuseppe Ricci Oddi che costituisce un fondamentale modello di riferimento.

XNL dentro al collezionismo

“La rivoluzione siamo noi analizza la figura del collezionista intesa come mecenate del Terzo Millennio”, dichiara Fiz. “Ma anche come ordinatore del caos e costruttore di una nuova progettualità dove lui stesso diventa responsabile. In tal senso, il collezionista non è un semplice acquirente di opere d’arte, ma con le sue scelte assume un ruolo da protagonista nella vita pubblica”.

Il titolo della mostra, prosegue Fiz, “prende spunto dall’installazione di Maurizio Cattelan La rivoluzione siamo noi, dove l’artista, con compiacimento narcisistico, si autodenigra appendendosi a un gancio con gli abiti di feltro di Joseph Beuys che nel 1972 realizzò un’opera dallo stesso titolo di forte impronta politica. Gli elementi che accomunano i due lavori sono la solitudine e la presa di posizione individuale, comportamenti che, molto spesso, coinvolgono anche il collezionista”.

Parterre de roy

La prima rassegna di XNL non ha lo scopo di stilare classifiche, spiegano gli organizzatori. Ma, semmai, di proporre, nel suo complesso, l’esperienza del collezionismo privato in base a una ricerca che coinvolge protagonisti ormai classici. Tra loro, Giorgio Morandi; Alberto Burri; Lucio Fontana; Fausto Melotti; Robert Morris; Robert Rauschenberg; Mario Merz; Keith Haring; Gerhard Richter; Daniel Buren; William Kentridge; Michelangelo Pistoletto. Senza dimenticare Giuseppe Penone, di cui verrà presentato un intervento “site-specific” realizzato appositamente per la mostra.
Il tutto, in base a un progetto che è stato realizzato in sinergia con i collezionisti, per giungere alle realtà contemporanee di maggior interesse. Con artisti quali Ghada Amer; Sislej Xhafa; Roberto Cuoghi; Urs Fischer; Zang Huan; Tobias Rehberger; Thomas Hirschhorn; Teresa Margolles; Zanele Muholi.

Un affresco collettivo

La mostra di XNL documenta così il fenomeno del collezionismo nella sua globalità attraverso le vicende di oltre cinquant’anni. Ne emerge un grande affresco collettivo. Una “collezione delle collezioni” legata alla passione e al gusto del nostro tempo, che consente al visitatore di entrare in uno straordinario museo privato. Un viaggio ricco di sorprese lungo il quale è stato instaurato un rapporto di complicità con i collezionisti, liberi da qualsiasi tentazione autoreferenziale.

La rassegna è accompagnata dalle video-interviste ai collezionisti raccolte in un unico documento realizzato da Roberto Dassoni insieme con Eugenio Gazzola. La vocazione multidisciplinare di XNL è confermata anche dalle numerose iniziative collaterali, coordinate da Giorgio Milani. Come la rassegna filmica, curata da Marco Senaldi e una serie di talk con collezionisti, artisti, critici e storici dell’arte, curata da Fiz. Non mancano, poi, concerti e spettacoli teatrali, oltre alle visite guidate e a un programma di didattica rivolto alle scuole.

XNL, Piacenza protagonista

L’omaggio di Piacenza al collezionismo italiano, oltre a metterne in luce la vitalità e la lungimiranza, appare tanto più significativo in un Paese dove questo fenomeno, così esteso e capillare, ha permesso di sopperire alle carenze istituzionali diventando il tramite fondamentale per la diffusione dell’arte contemporanea. Un processo che appare oggi in tutta la sua evidenza con i collezionisti che, spesso, in qualità di partner dei musei e attraverso fondazioni, donazioni, comodati, archivi, divulgano un’esperienza che un tempo rimaneva gelosamente custodita in spazi inaccessibili.

La rivoluzione siamo noi è organizzata dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, col patrocinio del MiBACT, della Regione Emilia-Romagna, con un progetto di allestimento di Michele De Lucchi e AMDL CIRCLE, e la consulenza scientifica del Polo Territoriale di Mantova del Politecnico di Milano. La mostra di XNL è parte del programma di “Piacenza 2020”, il ricco calendario di eventi culturali promosso dal Comune di Piacenza, dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, dalla Diocesi Piacenza-Bobbio e dalla Camera di Commercio di Piacenza, in linea con il tema prescelto “Crocevia di culture”.

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