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Fideiussione falsa, il caso Piacenza diventa nazionale: sequestri della Procura cittadina in tutt’Italia

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Fideiussione falsa: il caso Piacenza diventa nazionale? Pare proprio di sì, dopo la nostra inchiesta e l’esposto di fine aprile presentato alla Procura della Repubblica cittadina dai consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Sara Soresi, Gloria Zanardi e Nicola Domeneghetti. La polizza quinquennale, poi rivelatasi contraffatta, era stata depositata a palazzo Mercanti da Piacenza Parcheggi-Gps a garanzia della concessione sulle strisce blu nel dicembre 2022, per un valore di 1,2 milioni di euro.

A dare la notizia sull’evoluzione delle indagini partite dalla fideiussione falsa di Piacenza è direttamente il Procuratore della Repubblica del capoluogo emiliano, Grazia Pradella, in una nota stampa divulgata questa mattina. “Comunico che la Guardia di Finanza, all’esito di un’articolata attività d’indagine coordinata da questa Procura, sta dando esecuzione, sul territorio Nazionale a numerosi ordini di esibizione documentale e sequestro presso le sedi di diversi Enti Pubblici, Società Partecipate, nonché di due Enti di ricerca e un Dicastero ministeriale, al fine di acquisire polizze fideiussorie, ritenute contraffatte, emesse a loro favore, per un totale di circa 185 milioni di euro”.

Il procuratore aggiunge nella nota: “Gli odierni provvedimenti si sono resi necessari a seguito dell’individuazione dell’autore dei documenti falsi e del rinvenimento, nella sua disponibilità, di consistente materiale informatico”. Evidenziando che “le attività – avviate in molte città, tra cui Piacenza, Roma, Palermo, Messina, Genova, Firenze – si sostanziano nell’acquisizione di documentazione, presentata da soggetti economici privati, a garanzia dell’adempimento delle obbligazioni previste per l’aggiudicazione di appalti pubblici di lavori, servizi e forniture”.

Pradella conclude: “Allo stato degli atti, gli Enti Pubblici coinvolti risultano parte offesa”; ricordando però, che “è fatta salva la presunzione di innocenza delle persone sottoposte ad indagini preliminari nonché la possibilità per le medesime di far valere, in ogni fase del procedimento, la propria estraneità ai reati per cui si procede”.

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