Beppe Grillo e Matteo Renzi nel bene e nel male fanno sempre notizia su media e social. A maggior ragione dopo l’annuncio del professor Roberto Burioni delle loro firme sotto un patto trasversale a favore dei vaccini. D’accordo solo sul documento pro scienza? Secondo noi no, o almeno partendo da qui si potrebbero aprire nuovi scenari politici.
Parola di Grillo
Dopo l’annuncio del noto virologo, Grillo si è affrettato a dichiarare sul suo blog: “Trovare stupefacente che io abbia sottoscritto questo patto, richiede una mentalità pari a quella dei terrapiattisti”, mentre fonti giornalistiche accreditano un Di Maio che si dissocia dal suo ex leader e ancora garante dei 5 Stelle.
Il comico aggiunge: “Non c’è stata nessuna svolta, io critico l’obbligatorietà dei vaccini che è questione politica; non i vaccini in sé, che quando sono sicuri ed efficaci rappresentano il frutto della scienza”. Ma la sua posizione si scontra inevitabilmente con quella di una bella fetta del Movimento, che raccoglie tantissimi voti no-vax ed è sempre stato molto ondivago su questo fronte.
Renzi in campo
La firma dell’ex premier sul patto vaccini può essere interpretata in modi diversi. Per esempio come un tentativo di volare alto e smarcarsi dalla sterile polemica precongressuale del Partito democratico. Ma si può anche leggere come un avvertimento che richiama quello del malvagio sceriffo di Nottingham nel film Robin Hood, un uomo in calzamaglia di Mel Brooks: “Non vi libererete di me tanto facilmente!”. Tradotto: “Ricordatevi che tra gruppi parlamentari e tessere Pd ho sempre io la golden share”.
Beppe-Cincinnato
Ma torniamo a Grillo: dopo Cincinnato è diventato uno dei maggiori misteri della storia. Prima crea dal nulla un movimento carismatico che pende letteralmente dalle sue labbra. Poi, improvvisamente, designa un giovane tribuno, gli insegna i primi passi, lo butta nell’agone politico proprio nel momento del massimo trionfo del Movimento e si eclissa, tornando ad arare il suo campo. Ovvio che appena il Beppe nazionale decidesse di riprendere il timone dei 5 Stelle, oggi in crisi idealistica, troverebbe molte strade spianate. E nessuno, dal pur potentissimo Davide Casaleggio al redivivo Alessandro Di Battista avrebbe la forza o la voglia di sbarrare il passo al comico genovese.
Vaccini e due forni
Ma sarà questo il fine di Grillo? Con la mossa sui vaccini vuole riprendere il timone o vuole lanciare un segnale a qualcuno anche fuori dal Movimento?
Proviamo ad azzardare questo ragionamento: Matteo Salvini, anche se in frenata nei sondaggi, è il king maker dell’ultimo anno. E anche se il premier Conte sta guadagnando posizioni, la leadership del leghista è ancora inattaccabile. Con la possibilità di giocare la sua partita sia con quello che resta della coalizione di centrodestra sia con il movimento di Di Maio. Mentre il capo politico dei 5 stelle ad oggi può contare solo sulla sponda del Carroccio.
Renzi in giravolta?
Sull’altro fronte, guarda caso, l’altolà a Di Maio era risuonato nel Pd proprio dal senatore di Rignano. Che oggi, inopinatamente, firma una sorta di strana alleanza con Grillo, complice Burioni.
Dunque la mossa di Renzi potrebbe accreditarlo di nuovo come leader di un Pd quasi trapassato? O di una nuova forza politica, molto di centro e poco di sinistra, che raccolga i cocci di Forza Italia, un po’ di cespugli cattolici e quello che resterebbe allo stesso Renzi di un Pd scisso dopo un rovinoso congresso? E potrebbe questa sorta di “armata Brancaleone”, alla quale bene si attaglierebbe la battuta di Ennio Flaiano “poche idee ma confuse”, offrire ai 5 Stelle la sponda che oggi gli manca per governare senza Salvini?
Sarà fantapolitica, ma è indubbio che la “vaccinazione” di Grillo verso Renzi e viceversa è un’apertura che nei prossimi mesi potrebbe dar vita a nuovi scenari. E con un obiettivo ben preciso: provare a contrastare l’ascesa del leader máximo leghista.
Massimo Solari è avvocato cassazionista e scrittore. Ha pubblicato diversi volumi sulla storia di Piacenza e alcuni romanzi. Ha tenuto conferenze e convegni sulla storia di Piacenza. Ha collaborato con le riviste Panoramamusei, L'Urtiga, e scrive sul quotidiano Italia Oggi.