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Commissione d’inchiesta sul Covid, qualcuno fermi la farsa

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Commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid: è subito bufera. Sembra incredibile, ma le carte dicono proprio che questa Commissione dovrà fermare la sua indagine alla data del 30 gennaio 2020. Esattamente il giorno prima della dichiarazione dello stato di emergenza per il Coronavirus, che era scattato il 31 gennaio dopo il ricovero di due turisti cinesi allo Spallanzani di Roma.

Le stragi di Bologna e di Ustica

A cosa serve questa Commissione d’inchiesta sul Covid? Esattamente a nulla: è come dire che le indagini sulla strage della stazione di Bologna devono fermarsi alla mezzanotte del 1° agosto 1980 o quelle sul disastro di Ustica al 26 giugno, sempre del 1980. Ma la strage di Bologna è del 2 agosto e quella di Ustica del 27 giugno, direte! Esatto. E noi diremo, come il cardinale Alberoni, che se in Italia non si vuole risolvere un problema, si nomina una commissione. Dal 1700 non è cambiato niente.

Gli emendamenti trasversali

Ma scendiamo nel dettaglio: come è nata una decisione così illogica, che qualcuno definisce una farsa e che riguarda tutti noi? La Commissione parlamentare viene istituita nel maggio 2020, possiamo dire a tamburo battente e nel pieno infuriare della prima ondata, quella di Alzano e Nembro, di Codogno e di Piacenza, quella dei camion militari con le bare che partono di notte da Bergamo.

Il 18 luglio di quest’anno, però, Pd, Leu e 5 Stelle propongono emendamenti al mandato della Commissione d’inchiesta. Questi emendamenti vengono approvati anche dalla Lega. E, cosa ancora più incredibile, gli emendamenti sono presentati dalla deputata Pd bergamasca Elena Carnevali, mentre il deputato leghista bergamasco Alberto Ribolla, assieme a molti colleghi di partito, sottoscrive l’emendamento che limita l’indagine ai Paesi nei quali il virus si è sviluppato inizialmente. Cioè la Cina. Cioè, ci state tutti prendendo in giro. Perché se è vero che una Commissione parlamentare d’inchiesta ha gli stessi poteri della magistratura inquirente, la Cina che ha respinto le richieste di indagine di Onu e Oms, figuratevi le risate quando vedesse mai arrivare un drappello di onorevoli italiani all’aeroporto di Pechino o di Wuhan.

La protesta di Bergamo

Sabato 31 luglio molti famigliari delle vittime del Covid si sono radunate davanti al municipio di Bergamo per protestare, guidati dalla loro portavoce, l’avvocato Consuelo Locati, che ha iniziato anche una class action per circa 500 parenti di vittime Covid avanti il Tribunale di Roma, chiedendo oltre 100 milioni di danni allo Stato italiano.

L’avvocato ricorda che esistono le tracce di un incontro Stato-Regioni il 25 gennaio 2020, per decidere le misure da prendere, riunione della quale tutti hanno sempre negato l’esistenza. Alla manifestazione di Bergamo era presente anche il medico Giuseppe Marzulli, già direttore generale dell’ospedale di Alzano Lombardo, colui che si era opposto alla riapertura del pronto soccorso domenica 23 febbraio 2020, dopo i primi casi ufficiali di Covid nella bergamasca.

Due domande semplici

Ora i quesiti che ci poniamo sono: perché questi emendamenti davanti ad una pandemia che finora ha fatto 128mila morti ufficiali in Italia? Ci sembra abbastanza ovvio, per evitare ad ogni costo di scoprire la verità. Ricordate la burbanzosa Commissione banche, guidata con mano ferma da Pier Ferdinando Casini? E ricordate cosa ha partorito? Un emerito nulla, e pure non aveva pastoie che le impedissero di investigare su Monte dei Paschi di Siena e le altre banche venete saltate come tappi di champagne. Figuratevi questa Commissione, che ha approvato anche il ridicolo limite di investigare solo sulla Cina e non su Codogno, Piacenza, Alzano e Nembro.

E perché la Lega si è unita agli odiati 5 Stelle e agli odiatissimi Pd? Forse la risposta è più semplice del previsto: perché da una parte non si indaghi su Conte e Speranza, ma dall’altra non si indaghi neppure sul leghista Fontana, a capo della Lombardia…

Per fortuna, almeno sullo scempio di Bergamo e sulle responsabilità ad ogni livello, sta indagando la locale Procura, che non ha limiti di indagine e non conosce emendamenti. Speriamo almeno in lei, visto come si sta comportando la politica.

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Massimo Solari è avvocato cassazionista e scrittore. Ha pubblicato diversi volumi sulla storia di Piacenza e alcuni romanzi. Ha tenuto conferenze e convegni sulla storia di Piacenza. Ha collaborato con le riviste Panoramamusei, L'Urtiga, e scrive sul quotidiano Italia Oggi.

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