Fico: a meno di sorprese dell’ultimo minuto, il deputato dei 5 Stelle sarà il prossimo presidente della Camera. L’esponente dell’ala ortodossa del Movimento è il nome su cui Luigi Di Maio e il centrodestra avrebbero raggiunto l’accordo per l’elezione del 23 marzo. Campano, 43 anni, Roberto Fico nella scorsa legislatura si è fatto apprezzare per il lavoro a capo della commissione bicamerale di Vigilanza sulla Rai, svolto con rigore e risolutezza.
Fico: mossa a 360 gradi
Con il suo nome Di Maio mette a segno un bel colpo sia all’interno sia all’esterno del Movimento. Da un lato, infatti, ricompatta le truppe dei 5 Stelle, riconoscendo a Fico un ruolo istituzionale di primo piano. E così riaggancia anche Beppe Grillo, a cui l’ormai certo presidente della Camera è da sempre molto vicino.
D’altro canto, il leader del Movimento con Fico vuol dimostrare che i 5 Stelle hanno da spendere nomi di esperienza istituzionale. Personalità in grado di gestire i complessi procedimenti parlamentari. In più, nel momento di maggior dialogo con Matteo Salvini e il centrodestra, Di Maio lancia anche un messaggio al centrosinistra. La probabile terza carica dello Stato in passato ha militato infatti in Rifondazione prima di diventare il leader della “sinistra” a 5 Stelle.
Da Fico alla Bernini
Il via libera a Fico apre definitivamente i giochi a favore di una presidenza del Senato ad appannaggio del centrodestra. Il prescelto o la prescelta al 90% uscirà dalle fila di Forza Italia. Nelle ultime ore Silvio Berlusconi ha ammorbidito parecchio le sue posizioni nei confronti dei 5 Stelle. Il leader di Arcore avrebbe capito che le sue critiche dure e costanti a un dialogo con i grillini non facevano altro che aprire praterie a Salvini per un accordo tra Lega e 5 Stelle in vista del prossimo governo.
Per uscire dal vicolo cieco in cui si era infilato, Berlusconi allora ha riaperto il dialogo, che parte proprio dalla scelta di un suo esponente alla presidenza di Palazzo Madama. Chi sarà? Paolo Romani è il preferito dall’ex cavaliere. Ma sul nome del senatore di Forza Italia c’è il no dei 5 Stelle a causa di una discutibile condanna per peculato che ha colpito in passato Romani.
Così, anche per stoppare la candidatura leghista di Giulia Bongiorno, sgradita al leader di Arcore, ecco spuntare quella dell’avvocato emiliano Anna Maria Bernini. Il nome della senatrice cinquantenne di Forza Italia ed ex ministro di Berlusconi sembra avere le carte in regola per il via libera della Lega. Bernini? “Non faremo capricci”, ha dichiarato Giancarlo Giorgetti, braccio destro di Salvini. Insomma, dopo 17 legislature, a questo punto è possibile che per la prima volta nella storia repubblicana una donna diventi la seconda carica dello Stato italiano.
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