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Russiagate: ma Trump rischia davvero l’incriminazione?

Russiagate: per Trump, la morsa si stringe. Dalle vicende di Nixon (Watergate) e Clinton (Sexgate) sappiamo come la pensino gli americani su chi racconta bugie all’autorità. Per noi (vedi Fini) è quasi uno sport nazionale, da vivere con disinvoltura. Mentre al di là dell’Atlantico, paradossalmente, puoi anche uccidere tua madre e riuscire a farla franca. Ma la bugia, no. Soprattutto da parte del politico, è un delitto di lesa maestà. E oggi proprio su questo stanno cadendo una serie di personaggi che si avvicinano sempre di più al number one, a The Donald.

Chi è Michael Flynn?

Generale a tre stelle, Michael Flynn è stato consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca. Uno dei consiglieri più ascoltati dal presidente, anche se il suo incarico era durato meno di un mese. Nominato il 22 gennaio, si era dimesso già il 13 febbraio in seguito alle controversie sui contatti avuti con l’ambasciatore russo a Washington prima di entrare in carica. E ieri, probabilmente messo alle strette, Flynn ha deciso di patteggiare e si è dichiarato colpevole. Ha ammesso di aver mentito all’Fbi su due incontri avuti con l’ex ambasciatore russo a Washington, Sergei Kislyak, lo scorso dicembre. In più, sembra che Flynn si sarebbe detto pronto a testimoniare contro il presidente.

Russiagate: il quarto uomo

Il generale Flynn è la quarta persona ad essere incriminata per l’affare Russiagate. E gli investigatori si stanno avvicinando a grandi passi a Jared Kushner, marito di Ivanka Trump e così genero del presidente. Secondo i bene informati nel mirino del procuratore speciale per il Russiagate, Robert Mueller, ci sarebbe anche Donald Junior, il primogenito di Trump. E la notizia della confessione di Flynn ha causato un tonfo a Wall Street. In pochi minuti l’indice Dow Jones ha perso 300 punti. E pare che il clima all’interno della Casa Bianca sia al calor bianco. Tanto che Trump ha congelato le già probabili dimissioni del segretario di Stato, Rex Tillerson, per evitare eccessivi scossoni al governo.

Cos’è il Russiagate?

Ma, a parte i personaggi coinvolti, cosa c’è dietro lo scandalo Russiagate? Finora l’accusa è che gli indagati abbiano “parlato” con l’ambasciatore russo. Possibile? Sempre in teoria, i contatti dovevano servire solo a capire quale atteggiamento avrebbe avuto il probabile prossimo presidente nei confronti della Russia e delle sanzioni internazionali. Fin qui, nulla di male. Ma invece sembra proprio che i contatti con l’ex nemico di sempre o “impero del Male” come lo definì Reagan, fossero diretti a danneggiare la campagna elettorale della rivale Hillary Clinton. E a intervenire su una delicata vicenda Onu, che possiamo riassumere così: il 21 dicembre 2016 l’Egitto chiede all’Onu una mozione di condanna verso Israele per la decisione di creare nuovi insediamenti nei Territori Occupati. E Netanyahu chiede a Trump, non ancora in carica, di intervenire su Putin perché la Russia non voti la risoluzione egiziana.

Trump verso l’impeachment?

Ma di certo l’accusa più grave è quella della collaborazione Trump/Putin per alterare i risultati della campagna elettorale statunitense. Il che, se dimostrato, non potrebbe che portare all’impeachment del Tycoon. È ipotizzabile tollerare che l’uomo alla guida del Paese più potente del mondo sia sotto ricatto del suo nemico storico? Una valutazione che spetta solo al Congresso. Ricordiamo che nelle altre due occasioni, Nixon si dimise prima di affrontare il processo. Mentre Clinton riuscì a convincere il Congresso che i comportamenti tenuti con Monica Lewinsky attenevano più alla sfera privata che a quella pubblica, tanto che il Senato lo ha assolto nel febbraio del 1999. Non c’è due senza tre? È ancora presto per dirlo, ma gli ultimi segnali non depongono a favore di Trump.

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Massimo Solari è avvocato cassazionista e scrittore. Ha pubblicato diversi volumi sulla storia di Piacenza e alcuni romanzi. Ha tenuto conferenze e convegni sulla storia di Piacenza. Ha collaborato con le riviste Panoramamusei, L'Urtiga, e scrive sul quotidiano Italia Oggi.

1 commento

  1. Mi domando cosa c’entra la vicenda di bill clinton con trump? quest’ultimo è un presidente illegittimo che si trova alla Casa Bianca nonostante abbia preso 3milioni di voti in meno di Hillary e grazie alla manipolazione delle elezioni negli stati ballerini da parte della Russia di Putin ,un dittatore con le mani sporche di sangue, nemico numero uno dell’occidente ! Trump ha tradito il suo paese e prima lo arrestano meglio è per tutti!

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