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La Russa presidente del Senato: il giallo dell’elezione, l’affetto per Piacenza e…

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L'onorevole Tommaso Foti con il presidente del Senato Ignazio La Russa (foto dal profilo Facebook di Foti)

Ignazio Benito Maria La Russa è il nuovo presidente del Senato. La sua elezione però è un vero giallo. La maggioranza di centrodestra può contare a palazzo Madama su 115 seggi (maggioranza richiesta 104); ma Berlusconi annuncia che voteranno per La Russa solo lui e la Casellati, mentre gli altri 16 senatori di Forza Italia non parteciperanno all’elezione.

All’esito del voto La Russa riceve 116 consensi invece dei 99 previsti, diventando presidente. E gli altri 17 voti da dove arrivano? Il dito viene subito puntato sulla coppia RenziCalenda, ma di senatori ne hanno solo nove. Anche se quelli del Terzo polo avessero votato tutti per l’esponente di FdI ne mancano sempre otto, che non possono arrivare che da Pd e 5 Stelle. Calenda dichiara a gran voce di non aver assolutamente votato La Russa e punta il dito contro Conte e Letta.

Com’è andata davvero? Probabilmente non lo sapremo mai, come per i 101 parlamentari che avevano votato contro Prodi. Resta il fatto che la prima casella del complicato puzzle è stata riempita e domani dovremmo avere la seconda, con il leghista Lorenzo Fontana alla guida di Montecitorio.

La Russa… piacentino

Di chiarissime origini siciliane, si trasferisce a Milano dove esercita la professione di avvocato. Nel 1992 viene eletto alla Camera, diventandone subito vicepresidente. In tale veste, due anni dopo, commemora il deputato piacentino Carlo Tassi, morto in un incidente stradale. Nei giorni successivi partecipa anche al funerale in Sant’Antonino assieme a tutto lo stato maggiore del Movimento sociale. La Russa è un conoscitore di Piacenza. Grande amico dell’onorevole Tommaso Foti, non si contano i suoi comizi in piazza Cavalli, sempre affollati non solo di affezionati della Fiamma, ma anche di comuni piacentini, attirati dalla notorietà del personaggio, che anche grazie all’esilarante imitazione di Fiorello è diventato popolare tra i cittadini di qualunque credo politico.

Le rose bianche

Ministro della Difesa con Berlusconi, assieme a Giorgia Meloni e a Guido Crosetto, La Russa fonda Fratelli d’Italia e ne diventa uno dei leader. Ieri Gad Lerner commentava criticamente il passaggio del testimone tra Liliana Segre, presidente designata per la prima seduta come senatrice più anziana e con un passato tragico, e l’eventuale eletto La Russa, esponente mai pentito di un partito neofascista. Ebbene, per tutta risposta La Russa si è presentato alla tribuna con un mazzo di rose bianche da offrire alla Segre, accompagnato da due baci sulle guance, facendo così dimenticare qualunque contrasto esistente, bisogna dirlo, solo nella testa del giornalista.

Il mastino

Perché Giorgia Meloni ha scelto La Russa? Al Senato il centrodestra ha pochissimi senatori sopra la maggioranza: una decina. Due raffreddori, due senatori in missione, un paio di ministri o sottosegretari e immediatamente la Meloni perde la maggioranza. Ed è per questo che ha voluto un mastino nel seggio più alto, per controllare la tenuta dei suoi. Solo con Ignazio, nei secoli fedele, si sente tranquilla.

E Berlusconi?

Mentre il neo presidente La Russa sta ancora pronunciando il suo discorso d’investitura, Berlusconi si è felicitato per l’elezione con parole di circostanza. Ma su ogni social impazza un video di 30 secondi, girato a palazzo Madama stamattina: La Russa si avvicina a Berlusconi e tra i due vengono scambiate poche parole. Si nota chiaramente il fastidio di Berlusconi (qualcuno azzarda che abbia detto “non mi date neanche un ministero…”), che finisce il dialogo con gesto d’impazienza e un abbastanza chiaro “andate a…” con quel che segue. Infatti qualche commentatore sintetizza la prima giornata della nuova legislatura come un “vaffa day”. Se il buongiorno si vede dal mattino, siamo messi bene.

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Massimo Solari è avvocato cassazionista e scrittore. Ha pubblicato diversi volumi sulla storia di Piacenza e alcuni romanzi. Ha tenuto conferenze e convegni sulla storia di Piacenza. Ha collaborato con le riviste Panoramamusei, L'Urtiga, e scrive sul quotidiano Italia Oggi.

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