Cultura

Lisbona: le meraviglie da non perdere della capitale portoghese

lisbona-meraviglie-capitale-portoghese

Lisbona Antigua vive il suo presente con la spensieratezza decadente e malinconica delle capitali che hanno avuto un passato glorioso. Dolcemente adagiata su sette colline, accoglie un turismo attirato dalle bellezze dei luoghi e dall’interesse per la storia. Ma cosa c’è d’imperdibile? Ecco un tour in sei tappe per restare stregati dalla capitale portoghese.

Baixa: Rua Augusta

Una passeggiata a Baixa

I secoli d’oro della monarchia lusitana sono stati il XV e il XVI fino al 1580, quando il Paese viene conquistato dalla Spagna.
Ma n
el 1755 Lisbona viene quasi completamente distrutta da un violentissimo terremoto. Artefice della ricostruzione è Sebastião de Melo (1699-1782), Marchese de Pombal, che per prima cosa risana con audacia le finanze del Regno. E poi imposta il progetto di rinascita urbanistica della città, emulando le grandi capitali europee. Dell’epoca sono i viali e le avenida del vivacissimo quartiere della Baixa, che merita assolutamente una visita.

Uno scorcio dell’Alfama con la Cattedrale di Lisbona

Il fascino dell’Alfama

L’antico quartiere arabo dell’Alfama è una perla di Lisbona da vedere con cura. Sopravvissuto al terremoto, è sede della Cattedrale da Sé, dedicata a Maria. Ed è popolato di stupende chiese cinquecentesche (S. Antonio, S. Madre de Dios, S. Vicente de Fora) e di incredibili mirador (belvedere), spesso tappezzati da azulejos (piastrelle decorate). Il fascino dell’Alfama è dato dal suggestivo intrecciarsi di vicoli e stradine e dalla memoria di un passato sempre vivo.  

I tram a Praca do Comércio

Il tram per Belém

Lisbona è situata sull’estuario del Tago che bagna il centro cittadino e sfocia nell’Atlantico presso l’animatissima Praca do Comércio. Da lì è piacevole prendere lo storico tram numero 15 fino al sobborgo di Belém. Affacciati sul mare, si incontrano l’omonima Torre, nata come opera di avvistamento di stile manuelino, e l’imponente Monastero di San Geronimo, stupendamente decorato con raffinatissimi azulejos. Poco lontano sorge il monumento al navigatore.

Da non perdere anche il grande il Museo della Marina: ricostruisce l’impresa di Vasco da Gama (1469-1524) che nel 1498 giunge in India e getta le basi del futuro impero coloniale portoghese. Esposte le tre caravelle, scritti inediti e strumenti marinari. 

La Torre di Belém

Sempre a Belém, c’è il Museo de Coches, dove si può scoprire la magnificenza dell’arte barocca dell’intaglio del legno. A partire dalla fine del 1400 la monarchia portoghese celebra la propria grandezza con fastosi cortei di carrozze, intrattenendo rapporti con tutte le corti europee. Il museo contiene numerosi esemplari autentici – e modellini altrettanto originali – come ad esempio quelli delle carrozze usate da Napoleone per l’incoronazione e il matrimonio.

Un murales dedicato al Fado

Un tuffo nel Fado

Nel quartiere del Bairro Alto numerosi ristoranti e locali offrono al visitatore di Lisbona il malinconico canto del Fado. Tutti conoscono la struggente melodia intonata dalle donne che sulla riva del mare aspettavano i loro uomini. Canto d’amore, canto di disperazione, accompagnato da chitarra, mandolino, viola e cavaquinho. Simpatica per esempio l’atmosfera del locale Severa: intimità, buona cucina e, per dimenticare, un buon bicchiere di porto.

Il quartiere dell’Expo

A tutto Expo

Vent’anni dopo l’Expo 98, l’eredità urbanistica dell’evento che ha reso celebre Lisbona nel mondo è ancora ben presente. Immensa è l’area ove architetti di fama mondiale hanno progettato palazzi, quartieri industriali e giardini. Importanti e affascinanti i ponti dedicati a Magellano e Vasco da Gama. Da non perdere.

Il Cristo di Almada

Nella città di Almada nel 1939 si decide di costruire una statua a Cristo Rei simile a quella di Rio de Janeiro in Brasile. La scultura di 28 metri, che poggia su un portico di altri 75, è stata inaugurata nel 1959 ed è diventata a pieno titolo un altro simbolo di Lisbona.

Il Cristo dell’Almada
+ posts

Maria Giovanna Forlani, piacentina, ha compiuto gli studi classici; si è laureata in Storia e Filosofia ed in Lingue e Letterature Straniere; è diplomata in pianoforte e clavicembalo. Dopo aver insegnato nei Licei è diventata Dirigente Scolastico. Cultrice delle arti, grande viaggiatrice, amante del nuoto e grande camminatrice. Ama la natura e il teatro. È giornalista pubblicista, conferenziera e saggista ed ha al suo attivo numerose pubblicazioni.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.