Quirinale, fumata nera per il Colle anche oggi: 527 schede bianche, 39 voti per Mattarella e per l’ex magistrato Maddalena. Una miriade di voti dispersi con le uscite più improbabili, da Craxi al deputato genovese Cassinelli, dal magistrato antimafia Di Matteo al procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. Sembra proprio che oggi i peones che frequentano il Parlamento fossero in vena di scherzi goliardici. E pensare che in molti (troppi) casi, 38 per la precisione, il presidente Fico ha dovuto pronunciare un “nulla” dopo aver guardato più volte la scheda, segno di contenuti irriferibili, soprattutto alla sua copresidente, la sussiegosa Maria Elisabetta Alberti Casellati.
La mossa del centrodestra
Tuttavia, se andiamo alla sostanza della giornata, vedremo che non è trascorsa invano: comincia nel primo pomeriggio il centrodestra riunito (Salvini, Meloni, Tajani) ad annunciare in una conferenza stampa i suoi tre candidati: Marcello Pera, Carlo Nordio e Letizia Moratti.
Marcello Pera, 78 anni, già presidente del Senato, esponente di Forza Italia, filosofo cattolico vicino a Papa Ratzinger col quale ha scritto un libro (“Senza radici” del 2004); Carlo Nordio, 74, ex magistrato di Venezia (inchieste sulle Brigate Rosse, su Tangentopoli, sul Mose) e Letizia Moratti, 72, già presidente Rai, già ministro della pubblica istruzione con Berlusconi, già sindaco di Milano e ora vicepresidente della Regione Lombardia. Tre nomi non proprio eccellenti ma comunque apprezzabili e non divisivi.
La risposta del centrosinistra
E infatti Enrico Letta immediatamente dice che il metodo è positivo e che se ne può discutere. Nel tardo pomeriggio si incontrano i rappresentanti del centrosinistra (Letta, Conte e Speranza) che concludono chiedendo un incontro ristretto tra le due delegazioni, che dovrebbe avvenire domani.
Sarà della partita anche Matteo Renzi? Ha il merito di aver scelto e fatto eleggere Mattarella sette anni fa, ma stavolta deve giocare tutto di tattica perché i suoi voti, pur fondamentali, sono molto risicati. Si sussurra che i veri nomi del centrodestra siano la Casellati e Franco Frattini, ma che non si siano spesi oggi per tenerli di riserva. Enrico Letta ha detto: “Dobbiamo chiuderci a chiave e uscire solo con una soluzione condivisa”.
Attenzione a Maddalena
Dobbiamo fare attenzione ai 39 voti ricevuti dall’ex vicepresidente della Consulta Paolo Maddalena, 85 anni. Ieri aveva ricevuto 36 voti, oggi 39. Chi lo vota? Un gruppo di fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle che si chiama “Alternativa c’è”. Sperano che sia eletto? Certamente no, ma continuano a votarlo per dare un preciso segnale: noi ci siamo, siamo uniti, possiamo votare per chiunque. E così anche per un candidato del centrodestra, nel caso si voglia arrivare allo scontro frontale. Segnaliamo solo che, in un caso del genere, magari il centrodestra riesce anche ad ottenere l’elezione di un suo candidato, ma un secondo dopo il governo deflagra, Draghi torna a Città della Pieve e il neo presidente si troverebbe in mezzo ad un disastro annunciato.
E gli altri?
Ma sarà vero? Intanto Mario Draghi aspetta, da palazzo Chigi, per vedere chi salirà al Colle, dato che, almeno per oggi, le sue azioni sono decisamente in ribasso, come quelle di Marta Cartabia, mentre sembrano in risalita quelle di Giuliano Amato e di Paola Severino.
Sullo sfondo, dalla sua Palermo, Mattarella resta in attesa del passaggio delle consegne, che dovrebbe avvenire il prossimo 3 febbraio. Domani potrebbe essere la giornata decisiva, per consentire l’elezione al quarto scrutinio, ma cosa succederà davvero è ancora tutto da scoprire.
Massimo Solari è avvocato cassazionista e scrittore. Ha pubblicato diversi volumi sulla storia di Piacenza e alcuni romanzi. Ha tenuto conferenze e convegni sulla storia di Piacenza. Ha collaborato con le riviste Panoramamusei, L'Urtiga, e scrive sul quotidiano Italia Oggi.