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Toninelli e i suoi fratelli: ecco i ministri che rischiano il posto

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Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli

Toninelli: ore contate per il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti? A suo tempo uno degli slogan del Movimento 5 Stelle era “uno vale uno”. E oggi Toninelli – tra i suoi massimi esponenti – lo sta dimostrando plasticamente. Perché l’ex ufficiale dei Carabinieri ed ex liquidatore cremonese pare stia bevendo fino in fondo l’amaro calice che la trionfale ascesa al “governo del cambiamento” può anche riservare.

Toninelli e il ponte Morandi

D’altra parte, le gaffe relative al ponte Morandi di Genova, crollato a il 14 agosto provocando 43 vittime e un numero considerevole di sfollati, forse sono state un po’ troppe. Eppure la vicenda – pur sempre tragica – era iniziata in modo favorevole, con gli applausi a scena aperta ai funerali delle vittime, che ormai sono solo un lontano ricordo.

Tra i passi falsi di Toninelli ci sono i meno gravi, come i sorrisi da Bruno Vespa davanti al modellino del ponte collassato e la gita al mare con la famiglia a pochi giorni dal disastro. E quelli più pesanti, come le dimissioni a catena dei tecnici nominati dal ministro nella commissione d’inchiesta. Infine, come dimenticare l’idea lanciata dal titolare del Mit di un ponte multifunzionale “luogo di incontro in cui le persone possono vivere, possono giocare, possono mangiare”? È bastato il post di un cittadino che ha scritto “a Genova serve solo un c… di ponte” per farla sprofondare.

Dal decreto all’addio?

Il pasticcio più grave però sembra il complicato decreto legge per Genova. Arrivato con estremo ritardo, dopo lunghi rifacimenti e ripensamenti, secondo alcuni potrebbe essere bersaglio di infiniti ricorsi. A partire da quelli di Società Autostrade e dei Benetton, esclusi dalla ricostruzione.
Ma in questo caso le responsabilità di Toninelli vanno diluite all’interno di quelle dell’intero governo. 
Si sa comunque che i capri espiatori fanno sempre comodo. E il ministro gaffeur ormai sembra diventato una palla al piede dell’esecutivo. Così non si esclude che nel caso di un prossimo rimpasto venga rimandato in Parlamento a fare il capogruppo, ruolo in cui aveva lavorato bene.

Non solo Toninelli

Rimpasto? Sì, avete capito bene. Perché Danilo Toninelli pare non sia l’unico ministro in dirittura d’arrivo. Si parla (male) del ministro della Sanità Giulia Grillo, che sui vaccini ha pasticciato un po’ troppo, dall’orrendo “obbligo flessibile” in poi. Potrebbe così essere sostituita per motivi famigliari. L’esponente 5 Stelle infatti è in avanzato stato di gravidanza. E la scusa sarebbe perfetta. Non sta meglio il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli, soprattutto dopo l’infelice esternazione sui migranti paragonati a una specie infestante.
E allora coraggio, ministro Tria. Se dopo la manovra avesse ancora nel cassetto la lettera di dimissioni, c’è già Savona che si sta scaldando per salire i gradini del dicastero dell’Economia. E lei comunque potrebbe lasciare il governo in buona compagnia, non le pare?

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Massimo Solari è avvocato cassazionista e scrittore. Ha pubblicato diversi volumi sulla storia di Piacenza e alcuni romanzi. Ha tenuto conferenze e convegni sulla storia di Piacenza. Ha collaborato con le riviste Panoramamusei, L'Urtiga, e scrive sul quotidiano Italia Oggi.

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